Punto di primo intervento al Lido, l'Ulss revoca l'appalto: «Medici senza requisiti»

Domenica 2 Ottobre 2022 di Fulvio Fenzo
L'ingresso del Punto di primo intervento al Lido di Venezia

LIDO DI VENEZIA - Contratto stracciato e tutti a casa, chiamando di corsa altri medici per non interrompere l’attività del Punto di primo intervento del Lido. Farà certamente discutere la revoca dell’affidamento del “pronto soccorso” del monoblocco alla cooperativa La Vela, con l’Ulss 3 costretta a convocare d’urgenza la ditta Mst Group (seconda in graduatoria nella gara d’appalto) per non sospendere il servizio di emergenza già nella giornata di ieri.

DUE DELIBERE
Con due delibere, entrambe datate 30 settembre, il direttore generale dell’Ulss Serenissima Edgardo Contato ha prima revocato (“in autotutela e con effetto immediato”) l’aggiudicazione del servizio di gestione dell’emergenza sanitaria del Lido a La Vela (in precedenza partner della coop Amame e della società Sef), e poi affidato il Punto di primo intervento per i prossimi due anni a Mst Group che, per un costo di oltre 1,2 milioni di euro, resterà nell’isola fino al 30 settembre 2024.


Era dall’inizio di settembre che l’Ulss aveva chiesto a La Vela l’elenco completo dei medici che avrebbero svolto il servizio che doveva scattare improrogabilmente da ieri, 1 ottobre, con il turno 8-20, oltre a tutti i turni previsti per il mese di ottobre. La coop invia solo il 21 settembre i nomi dei professionisti con i relativi curricula, che però sono diversi da quelli presentati in fase di gara, mentre si dovrà attendere il 27 settembre per ricevere i turni di ottobre, “a soli tre giorni dall’avvio del servizio - precisa la delibera dell’Ulss - nonché un nuovo elenco di medici, non tutti accompagnati dal relativo curriculum”. E scrive ancora l’Ulss: “La Vela Società Cooperativa ha modificato il progetto originario (...) né è accettabile, il rischio per l’Azienda e soprattutto per i pazienti, che prestazioni sanitarie di questo tipo possano essere svolte da sanitari privi dei requisiti necessari per lo svolgimento di tali servizi”.
L’avvio del procedimento di revoca scatta quindi immediatamente perché, scrive ancora il dg Contato, “i complessivi comportamenti dell’aggiudicatario contrastano con i doveri di leale collaborazione, correttezza e buona fede a cui questi è tenuto, determinando una valutazione di inaffidabilità circa il corretto svolgimento delle prestazioni contrattuali, anche in relazione alla rilevanza del servizio di pubblica utilità oggetto dell’affidamento, che non può essere sospeso o interrotto”.

«VIGILANZA CONTINUA»
Oltre alla revoca, l’Ulss 3 segnalerà la vicenda all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. «Al lavoro sempre più complesso per il reperimento di personale sanitario specializzato - spiegano dall’Ulss 3 Serenissima - si aggiunge quello altrettanto complesso della verifica puntuale e stringente, a tutela della popolazione assistita, degli effettivi requisiti dei medici e degli operatori che vengono introdotti in servizio.

Dove questi requisiti sono impropri o lacunosi, l’Azienda sanitaria non esita a sospendere l’assegnazione del servizio, come ha fatto in questo caso, e ad indirizzarsi verso l’offerta di altri interlocutori. Questa azione di vigilanza è continua, con l’obiettivo di garantire un servizio comunque pienamente rispondente agli standard e alle esigenze della popolazione che ne usufruisce». E i controlli, da quanto si legge nella nuova assegnazione, non sono finiti perché “il contratto sarà sottoposto a condizione risolutiva in caso di esito negativo delle verifiche dei requisiti”. Insomma, meglio procedere con i piedi di piombo.

Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 12:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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