Gondolieri, via libera alla licenza ereditata

Venerdì 11 Dicembre 2020
Gondolieri, via libera alla licenza ereditata

VENEZIA La città metropolitana non ha competenza per esprimersi sul regolamento del servizio pubblico di gondola, e quindi il documento licenziato in estate dal Comune di Venezia alla soglia delle elezioni, e ieri in aula in consiglio metropolitano per la ratifica, è stato rispedito al mittente così come stava. 
Una questione spinosa, quella del nuovo regolamento, dopo la soppressione dell'Ente Gondola, ma così hanno stabilito gli uffici di Ca' Corner con una nuova interpretazione legale, dopo che si erano svolte anche delle commissioni consiliari metropolitane in cui il documento era stato dibattuto, nel tentativo di una modifica, in extremis, caldeggiata dai sostituti gondolieri.
IL PRIVILEGIOPerché il nuovo testo prevede una corsia preferenziale per l'accesso alla professione riservato ai figli dei titolari di licenza da gondoliere, che era suonato come un regalo alla categoria. Non (solo) per le sette licenze in più, salite da 433 a 440, ma soprattutto per il percorso facilitato per accedere alla professione: perché chi sarà annoverato nell'impresa familiare avrà meno obblighi rispetto a quei sostituti che non possono vantare parentele nella categoria. Sostenendo di fatto l'ereditarietà della licenza.
E in più il parente del gondoliere in società non dovrà attendere un nuovo bando che viene fatto quando servono nuovi sostituti (attualmente i sostituti gondolieri sono circa 220) e avrà un esonero dalla parte teorica del corso dell'arte del gondoliere, che prevede un anno tra lezioni teoriche, pratiche e di apprendistato in traghetto da parada vogando a prua per 150 giorni e in servizio di nolo per 40 ore a poppa.
IL RISCHIODunque c'è il rischio che il figlio d'arte non sappia l'inglese o altre lingue per comunicare con i propri clienti, o non conosca la storia della città e dei palazzi che si appresta a mostrare nei giri turistici, facendo sfigurare l'immagine che con fatica i gondolieri si sforzano di difendere.
Ieri, in Consiglio metropolitano, solo il voto contrario di Monica Sambo (Pd) e l'astensione di altri due consiglieri, a chiudere un percorso che aveva fatto discutere le opposizioni, anche per il poco approfondimento con cui era stato presentato l'incartamento.
«In questo modo entrerà in vigore il regolamento approvato dal Consiglio Comunale che è sbagliato da più punti di vista e che andava invece modificato o bocciato dal Consiglio Metropolitano» sostiene Sambo, che giudica iniqua proprio la norma di favore per i parenti dei gondolieri, in quanto «lede il principio di eguaglianza, perché i parenti dei gondolieri vengono trattati in modo diverso da i sostituti che non hanno questa fortuna; va contro i principi della meritocrazia; mette in difficoltà i sostituti (non parenti) che si troveranno ad avere meno lavoro o non averne affatto; incide sulla professionalità di chi non dovrà svolgere alcun corso obbligatorio».
E ci sono anche sostituti gondolieri che avanzano il dubbio che questo meccanismo dia il via all'innescarsi di pratiche poco chiare. Partendo dal caso di adozioni tra adulti che si sarebbero verificate in alcuni traghetti, pratica assolutamente legale nei casi in cui sarebbe avvenuta perché i rapporti erano quasi di familiarità - ammettono i sostituti - «si potrebbe anche verificare la possibilità di adozioni acquistate per ottenere l'entrata facilitata nella categoria dei gondolieri» a scapito dei sostituti che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto della crisi post pandemia perché i titolari preferiscono lavorare di persona.
Raffaella Vittadello

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