Trappola di neve: quaranta liceali
e due insegnanti bloccati sui monti

Lunedì 3 Febbraio 2014 di Gabriele Pipia
Gli studenti del Majorana intenti a spalare la neve
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MIRANO - «Siamo intrappolati. Senza corrente, senza luce, senza riscaldamento. Le batterie dei cellulari sono ormai prosciugate. Non ci resta che aspettare, vestirci pesanti e chiudere bene le finestre. Dosando gli ultimi watt di batteria per le torce». Dovevano essere quattro giorni di divertimento tra sci, snowboard e camminate, per quaranta studenti del liceo Majorana di Mirano il viaggio in montagna si è trasformato in tutt'altro.



Le valanghe e il blackout elettrico hanno isolato la valle di Sella Nevea, nota località sciistica in provincia di Udine a 1.190 metri di altezza, dove da anni la scuola organizza brevi soggiorni per gli studenti. Il primo gruppone è partito il 25 gennaio per rientrare senza problemi il giorno 29, il secondo è partito il 29 e doveva rientrare sabato sera. Niente da fare: strade bloccate, tornanti impercorribili, allerta valanghe altissima. Gli studenti e i due docenti di educazione fisica sono ripartiti per Mirano solamente ieri sera, grazie al fondamentale appoggio della Protezione Civile e del Soccorso Alpino di Carabinieri e Guardia di Finanza.



Una partenza di fortuna, quando ormai i professori si stavano quasi rassegnando a dover ripartire oggi o domani. Su Sella Nevea si sono abbattute copiose nevicate che hanno paralizzato tutta la zona, successivamente si sono aggiunte forti piogge e ripetute valanghe. Il maltempo ha mandato in tilt la linea elettrica, un black-out totale che ha costretto la comitiva pure a cambiare albergo. Gli uomini delle forze dell'ordine hanno liberato a fatica la tortuosa strada che porta da valle verso Sella Nevea, aprendo così il varco necessario per trasportare con i propri mezzi studenti e docenti fino al Comune di Chiusaforte. Lì è arrivato il pullman da Mirano per accogliere tutta la comitiva e riportarla a casa.



«Tanta neve non l'avevamo mai vista - racconta un giovane -. Al primo momento sembrava piacevole, poi la situazione si è rivelata terrificante». Se inizialmente il senso d'avventura ha affascinato molti ragazzi, con il passare delle ore il freddo ha preso il sopravvento. Gli studenti sono rimasti tutto il tempo chiusi in hotel, uscendo a turno per aiutare la gente del posto a spalare. Sotto la neve, naturalmente.
Ultimo aggiornamento: 14:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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