In un libro raccolti tutti i "gioielli" che raccontano la lunga storia dell'Ire

Mercoledì 5 Febbraio 2020 di Filomena Spolaor
Scala Contarini del Bovolo
VENEZIA - Cogliere le fiamme d’amore. Quelle delle istituzioni caritative veneziane custodiscono gioielli pubblici preziosi, a lungo nascosti. Beni che appartengono a Venezia e ai suoi abitanti, ma che sono anche patrimonio dell’umanità intera. Il catalogo ““Flammas Carpe Charitatis” è un volume dato alla stampe pochi mesi fa, e racchiude la storia delle ricche collezioni d’arte di I.R.E. (Istituzioni di Ricovero e di Educazione), ora Istituto Pubblico di Beneficienza e Assistenza (IPAV) che, nella città di Venezia, assicura i principali servizi sociosanitari per persone “fragili” (anziani, minori e disabili) e contestualmente amministra, tutela e valorizza un rilevante patrimonio monumentale, artistico e archivistico proveniente dalle antiche istituzioni dalle quali l’Ente ha avuto origine.
ll volume, a cura scientifica e testi di Agata Brusegan e Laura De Rossi, con il supporto editoriale di Laura Marcomin, sarà presentato venerdì 7 febbraio, alle 18, a Palazzo Contarini del Bovolo. Un patrimonio che è segno tangibile della munificenza dei benefattori del passato che, attraverso il lascito dei loro beni privati, fecero realizzare alcune fra le più belle chiese e i più eleganti edifici signorili della città: il quattrocentesco palazzo Contarini con la celebre Scala del Bovolo, la palladiana chiesa di Santa Maria della Presentazione alla Giudecca, la chiesa di Santa Maria delle Penitenti progettata da Giorgio Massari e il complesso dell’Ospedaletto con la celebre facciata barocca del Longhena. Ognuno di questi, per la ricchezza degli arredi e delle opere d’arte in essi conservate, costituisce un museo connesso alla storia dell’assistenza, della carità e dell’educazione nella Serenissima Repubblica, nonché la storia sociale di Venezia. “Scorrendo le pagine del libro, in italiano e in inglese, si ha modo di compiere un viaggio virtuale alla scoperta dell’articolato ed evoluto sistema di welfare attuato dagli organi di governo” spiega Luigi Polesel, presidente dell’IPAV “e di cogliere, nella ricca collezione di dipinti, sculture, tessuti, merletti, oggetti di arte sacra e di arredo domestico che appartengono a I.R.E., un significativo spaccato del gusto veneziano fra Cinquecento e Settecento”.

Il catalogo contiene un’analisi storico artistica di tutti gli spazi monumentali. Il Complesso delle Zitelle e la Chiesa di Santa Maria della Presentazione, che assistevano ragazze povere a rischio di essere avviate alla prostituzione. L’ospizio Renier Zen e Oratorio dei Crociferi davano ospitalità a mercanti, soldati, pellegrini. E poi il Complesso dell’Ospedaletto, la più antica istituzione di ricovero per anziani, vedove, orfani, indigenti, creata a Venezia; il complesso delle Penitenti, che si prese cura delle miserabili meretrici, l’Ospizio Priuli e Oratorio di San Ludovico, il Badoer, e infine la Scala Contarini del Bovolo. Una seconda sezione contiene un elenco delle collezioni con schede storico artistiche su dipinti e sculture, oggetti di culto, merletti, documenti e archivi fotografici, mentre una terza è dedicata al fotografo veneziano Tommaso Filippi. “È nostro impegno custodire e valorizzare un patrimonio culturale di profonda valenza sociale che ci è stato affidato” dichiara l’assessore Simone Venturini “si tratta della nostre radici, della nostra storia, della nostra identità”. 
Ultimo aggiornamento: 17:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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