Querini Stampalia, slitta la riapertura della biblioteca fino a mezzanotte: allarme tra gli studenti

Domenica 12 Febbraio 2023 di Tomaso Borzomì
Una delle stanze di lettura della Biblioteca.

VENEZIA - La biblioteca della Fondazione Querini Stampalia chiude alle 20 e non tiene aperto fino a mezzanotte. Un avviso esposto all’ingresso ha messo in allarme - anche sui social - quanti, soprattutto studenti, usufruivamo del servizio serale e quanti ricordano le sere passate tra i libri come un’esperienza unica di ritrovo e socialità: a suo modo, un’istituzione.
In realtà, spiegano alla Fondazione, si tratta di un percorso di ripresa dopo la pausa del Covid, ma il tam tam social ha moltiplicato la preoccupazione.

Alla pandemia poi si sono aggiunti il caro bollette e il lento ritorno degli studenti pieno regime. La Querini Stampalia, per tanti ragazzi di più generazioni si è identificata con questo servizio innovativo, poi replicato da altre realtà.


I FATTI 
Dal 31 gennaio scorso l’istituzione che nell’era post Covid chiudeva alle 19 ha scelto di allungare di un’ora l’orario di apertura, cioè dalle 10 alle 20 (19 la domenica), una scelta che è dettata da un mix di variabili tra cui la massima cautela nella gestione delle risorse, alla luce anche della frequenza registrata tra le sale. L’apertura serale a cui aveva abituato la Querini per un lungo periodo è stata una scelta unica a livello nazionale, variabile che poi è stata ripresa anche dalle università italiane. A volere tale scelta è stato il conte Giovanni Querini Stampalia, che a pagina nove del suo lascito testamentario scrive: «Il Gabinetto di lettura e la Biblioteca rimarranno aperti nei giorni, ed ore che gli anzidetti Curatori determineranno, ma costantemente in tutti quei giorni, ed ore in cui le Biblioteche pubbliche sono chiuse, e la sera specialmente per comodo degli studiosi, che saranno collocati non nella Biblioteca, ma in una Sala vicina, bella, comoda, con stufe e tappeti per l’inverno…Raccomando questa Istituzione oltre ai miei Curatori alla sopraintendenza del Regio Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti». La direttrice della fondazione Marigusta Lazzari ripercorre quanto accaduto negli ultimi anni: «Abbiamo ampliato di un’ora l’orario della biblioteca, siamo stati i primi a riaprire dopo il lockdown. Le università hanno portato le lezioni in presenza da settembre scorso, ma i ragazzi sono tornati solo dopo lo scorso Natale. Per questo l’orario ridotto era legato alla presenza degli utenti. Nel momento in cui sono aumentati gli accessi, abbiamo allungato l’orario».


LA DIRETTRICE
Lazzari chiarisce che se da un lato bisogna seguire la volontà di sostenere la formazione delle persone, è anche corretto farlo con attenzione, alla luce dei problemi derivanti dal caro-bollette: «Massimo rispetto per chi deve studiare, ma dobbiamo anche stare attenti alle necessità e alle richieste degli utenti, finché non avremo afflussi come prima della pandemia… Aprire resta un obiettivo, ci stiamo organizzando, ma lo facciamo con oculatezza, come siamo attenti alle esigenze dei visitatori, riflettiamo anche sulla biblioteca del futuro, con i servizi più idonei da erogare». Il timone, rassicura la dirigente, è tenuto dritto sulla filosofia espressa dal conte, tenendo conto anche del mondo che cambia: «Voleva un servizio alternativo e non sostitutivo, noi non possiamo stare fermi, quello che facevamo, oggi lo fanno altri, stiamo infatti già pensando a quello che potremo fare in futuro, cercando di anticipare le necessità, creando soddisfazione nei bisogni non esplicitati, intercettando le richieste». Da ultimo, la rassicurazione: «Amplieremo ancora l’orario, spero presto, non c’è preclusione nell’aprire, ma gradualmente, in base a necessità, bisogni e affluenza». 
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Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 11:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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