Malato di legionella: morto il noto neurochirurgo che operò l'agente Mirko Schio

Martedì 25 Agosto 2020 di Mauro Favaro
IL MEDICO il dottor Di Stefano si è spento l'altra notte
TREVISO L’hanno trovato senza vita ieri mattina nel letto dell’unità di Malattie infettive di Treviso, il reparto dove era stato ricoverato nelle scorse settimane per una rara forma di polmonite causata dalla legionella.
Se n’è andato così Vincenzo Di Stefano, neurochirurgo di 70 anni, che fino a due mesi fa aveva regolarmente lavorato nello stesso ospedale di Treviso. Le sue condizioni di salute avevano richiesto il ricovero. Ma nulla lasciava pensare che la situazione potesse precipitare in modo così drammatico nel giro di una sola notte. Adesso bisogna fare chiarezza sull’accaduto. Oggi si terrà l’autopsia. Tra le ipotesi prese in considerazione c’è anche un improvviso problema al cuore. La risposta definitiva, però, potrà arrivare solamente dall’esame autoptico.

LA STORIA
Di Stefano, originario di Noventa Padovana, ma residente a Silea, aveva lavorato per quarant'anni nell’ospedale di Treviso. Qui era diventato un vero e proprio punto di riferimento. Una pietra miliare della Neurochirurgia. Fino a divenire il responsabile dell’unità di Chirurgia spinale. Negli anni aveva partecipato anche a diverse missioni umanitarie in vari angoli del mondo. L’importanza della sua attività nella Marca è testimoniata anche dalla decisione di restare in servizio nell’ospedale trevigiano fino a 69 anni con l’obiettivo di contribuire alla formazione di nuovi neurochirurghi. Si era tolto il camice da appena due mesi per la meritata pensione. Ma tutti i progetti per il futuro sono stati spazzati via. Improvvisamente. Di Stefano era ricoverato in una camera singola del reparto di Malattie infettive. In questo caso il coronavirus non c’entra nulla. La polmonite era legata alla legionella. A quanto pare il medico si stava riprendendo. Tanto che si pensava già alle dimissioni. Purtroppo, però, in una sola notte la situazione è drammaticamente precipitata. Non c’erano state avvisaglie.

IL GIRO
Il neurochirurgo è stato trovato ieri ormai senza vita durante il consueto giro in reparto della mattina. E non c’era più nulla da fare. «Era una persona splendida, capace e di grande umanità, come racconta anche la sua partecipazione alle missioni umanitarie – è il ricordo commosso di Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca – tutti gli volevano bene. E, non da ultimo, era apprezzato anche per le sue grandi qualità professionali. Il dottor Di Stefano ha guidato con competenza la Neurochirurgia di Treviso ed è stato tra i massimi esperti di Chirurgia spinale». Era stato proprio lui ad allargare l’attività della chirurgia spinale dal centro di riferimento di Treviso all’ospedale di Vittorio Veneto. Qui, assieme all'equipe di Ortopedia, ha seguito e operato in particolare pazienti con patologie degenerative della colonna vertebrale, dall’ernia del disco alle forme artrosiche con associazione di dolore e deficit nervosi, e con patologie vertebrali traumatiche. Anche in questo caso l’obiettivo era quello di far crescere dal punto di vista professionale le equipe dei diversi ospedali trevigiani. Di Stefano era sempre in prima linea. E un triste caso ha voluto che perdesse la vita proprio nell’ospedale dove si era più speso per formare nuovi medici e nuovi specialisti con la sua stessa passione. La direzione generale dell’Usl della Marca, a nome di tutte le persone che lavorano all’interno dell’azienda sanitaria e che hanno potuto conoscere da vicino il neurochirurgo, esprime le più sentite condoglianze alla famiglia di Di Stefano. Oggi si terrà l’autopsia.
La data del funerale verrà fissata nelle prossime ore. 
Ultimo aggiornamento: 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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