La chiesa dei Santi Apostoli compie mille anni. La strana leggenda delle 12 gru

Sabato 10 Aprile 2021 di Daniela Ghio
La chiesa dei Santi Apostoli compie mille anni. La strana leggenda delle 12 gru

VENEZIA - Domani, domenica 11 aprile, la chiesa dei Santi Apostoli compirà mille anni di età, ma per la parrocchia sarà un giorno di festa sotto tono, con solo la messa solenne alle 11.
La pandemia e le restrizioni costringono il parroco, don Raffaele Muresu, a rimandare il calendario dei festeggiamenti, comprendente, tra l'altro una conferenza storica a cura di don Fabio Tonizzi, concerti e vari incontri, nonché la partecipazione in autunno ai 150 anni della Strada Nova.

Documenti storici raccontano che nel 1021 la chiesa dei Santi Apostoli venne ricostruita. 


LA LEGGENDA

«Ne esisteva una già in precedenza afferma don Raffaele -: la leggenda narra che il vescovo di Oderzo, S. Magno, giunto sulla laguna trovò un primo insediamento ed ebbe una visione in cui un angelo gli diceva di costruire una chiesa dedicata agli Apostoli dove avesse visto dodici gru. In effetti l'erezione della parrocchia è fissata all'846 d.C. La data del 1021 è certa perché è il primo documento storico. In realtà è rimasto ben poco della chiesa di quei giorni, quella che vediamo ora è un rifacimento del 1575, ma questo non cancella il fatto che una comunità cristiana prega in questo luogo da più di mille anni». Nel 1575 la chiesa venne infatti ricostruita quasi completamente: vennero riutilizzati i muri portanti e salvati parte degli affreschi trecenteschi e la cappella Corner. Incaricato dell'opera fu Alessandro Vittoria. 
All'interno conserva, tra le varie opere, l'Affresco della deposizione scoperto nel 1904, la Caduta della Manna di Paolo Veronese, l'Ultima Cena di Cesare da Conegliano, la Pala dell'Angelo Custode di Francesco Maffei con la scultura della Madonna degli alberetti sistemata ai piedi dell'angelo. La parrocchia dei Santi Apostoli è una presenza che ha sostenuto, accompagnato, costruito anche la società civile.  «In questo luogo ci si è messi in ascolto della Parola di Dio continua don Muresu -, si sono celebrati battesimi, matrimoni, si sono formate famiglie, si sono salutati quanti hanno lasciato per la città per la Gerusalemme celeste. La chiesa è stata un luogo di comunione tra le persone: qui in ascolto del vangelo Dio che ha chiesto amore e perdono tra gli uomini di ogni stirpe e di ogni lingua; qui gli uomini e le donne per più di dieci secoli hanno imparato ad elevare lo spirito nella preghiera per non vivere in balia delle passioni. Qui tante persone che hanno fatto il male nella vita hanno trovato un invito a cambiare. Questo luogo ha visto il pianto per la perdita dei propri cari nelle guerre e nelle pestilenze come quella di oggi e ha visto innalzarsi la preghiera per chiedere l'intervento di Dio. Qui la fede ha innalzato l'uomo perché dove Dio è grande anche l'uomo è grande (Benedetto XVI). Questa chiesa ha resistito alle tentazioni di tanti secoli ed oggi resiste alla tentazione di ridurre l'uomo a quello che produce, di cancellare Dio per sostituirlo con gli interessi umani, di costruire una società sulla cupidigia invece che sulla solidarietà e soprattutto di pensarsi come individui piuttosto che come comunità».  

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