VENEZIA - Utilizzo improprio dei permessi della legge 104 per gravi patologie o per l’assistenza a familiari in condizioni di fragilità, scatta l’indagine interna ad Actv.
Per il momento c’è un solo caso, confermato dall’azienda, di un dipendente che si è dimesso volontariamente per evitare guai peggiori. Ma non sarebbe stato l’unico ad aver goduto di giorni di permesso retribuito in modo scorretto, perché Avm sta procedendo ad altre verifiche, in collaborazione con altri enti, l’Inps in primis, per accertare eventuali responsabilità anche a carico di altri lavoratori, che sarebbero stati individuati in base a segnalazioni anonime interne.
Tre giorni al mese di permesso dal lavoro, regolarmente retribuito per assistere un familiare affetto da disabilità grave non sono poi molti, nell’arco di un mese, per chi ha pesanti incombenze quotidiane.
Ma sono pur sempre un aiuto importante che la legge 104 del 1992 ha pensato per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che siano riconosciuti essi stessi o che abbiano figli, parenti o affini in condizioni di grave disabilità, per permetterne l’assistenza o le terapie.
I DIRITTI
Per facilitare i “caregiver” vengono concessi dalla legge 104, oltre ai permessi retribuiti, alcuni vantaggi, come ad esempio l’avvicinamento a casa se il luogo di lavoro ha più sedi.
In un’azienda come Actv, con oltre 2500 dipendenti, i “caregiver” (sono circa un centinaio sul totale) possono richiedere l’agevolazione sul “monta e smonta”, cioè sul posto dove iniziano a prestare servizio.
Ed ecco quindi che chi ha la mamma, la nonna, la suocera, il figlio invalido può avere un aiuto sul luogo dove inizia e dove termine il servizio, ad esempio Chioggia piuttosto che Venezia centro storico.
L’INCHIESTA
Ragion per cui l’uso indebito della 104, in particolare sull’avvicinamento a casa di alcuni lavoratori Actv avrebbe suscitato la contrarietà di altri colleghi che si sarebbero visti scavalcati da ”caregiver” poco credibili nella scelta del luogo di monta e smonta. Da qui sarebbero scattate una serie di segnalazioni anonime ad Actv.
L’azienda avrebbe proceduto con un controllo mirato - pare con un investigatore privato, ma Actv non conferma - nei confronti di almeno sei persone, che sarebbero state invitate a fornire idonee giustificazioni sull’uso dei permessi.
Usare scorrettamente i vantaggi della 104 rappresenta infatti una truffa, nei confronti del datore di lavoro ma anche verso l’Inps che retribuisce la giornata per una finalità specifica, a tutela delle persone più deboli.