VENEZIA - Un appello a chiunque possa fare qualcosa per risolvere lo stallo legato alla carenza di personale nel settore della ristorazione. L'Aepe, associazione degli esercenti pubblici, chiede di andare oltre i limiti che la legislazione impone, facendo sì che possa lavorare anche chi sia in possesso del solo visto turistico.
Emergenza lavoro nella ristorazione
«Sono poche le imprese che non necessitano di collaboratori. Il personale è vitale al fine di offrire servizi di qualità». Il segretario entra nel nocciolo della proposta: «Chi ha il visto turistico non può lavorare, chi ha il visto per studio può lavorare part time e per un massimo di ore in un anno, ora, vista l'emergenza, si dovrebbe permettere il lavoro anche alle fasce che oggi non sono disponibili». La proposta è frutto di un dialogo a più livelli, continua Pancin: «Ci siamo rivolti a più interlocutori, prefettura, centro per l'impiego e comunità straniere, stiamo cercando di sollecitare le istituzioni pubbliche per fare una giusta pressione al fine di superare le norme, oggi troppo rigide». L'operatività delle aziende è a serio rischio: «Sollecitiamo affinché ci sia un intervento politico che possa facilitare le norme, un provvedimento magari tampone, che duri fino a fine anno, che allarghi le maglie che oggi imbrigliano il mondo del lavoro». Per l'associazione di categoria, il personale potrebbe così rendersi disponibile: «Gente che vuole lavorare ce n'è, ma non è in possesso dei requisiti per farlo, ecco che una soluzione d'urgenza potrebbe consentire di far agilmente fronte all'emergenza. Una volta passata la buriana, allora si potrebbe anche pensare a soluzioni strutturali».
L'obiettivo è quello di consentire all'imprenditore di esercitare la sua funzione, smuovendo un'economia che per anni è stata in stallo: «Il tema, all'apparenza di semplice soluzione per la mentalità di un imprenditore, si complica laddove la sua soluzione è obbligatoriamente delegata a varie istituzioni pubbliche, frenate nella loro operatività da inflessibili regole legislative». Necessario, pertanto, l'intervento del Governo: «Auspichiamo che un intervento governativo possa aiutare a semplificare un tema difficile come quello del lavoro. É nostra convinzione, che solo l'esecutivo possa facilitare e semplificare la rigidità delle norme. È necessario fare presto, intervenendo con un provvedimento emergenziale». Da ultimo, Pancin evidenzia il ruolo del Centro per l'impiego, ritenuto inadatto a sostenere tutte le esigenze sia di chi da un lato offre lavoro, sia di chi dall'altro lo ricerca: «Ora la ricerca e la gestione dell'incrocio domanda e offerta di posti di lavoro è delegata in esclusiva al centro per l'Impiego, che purtroppo anche a livello nazionale non riesce ad espletare assunzioni immediate».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout