Lavoro, lavanderie industriali Ti.esse Triveneta Servizi assume profughe ucraine: il titolare spiega il perché

Per la Ti.esse Triveneta Servizi di Fossalta di Piave e Lavanderia Eraclea sono arrivate 10 ucraine, Antonio D'Agostin ha trovato loro anche alloggio

Sabato 28 Maggio 2022 di Davide De Bortoli
Non trova lavoratrici per le sue lavanderie: le fa arrivare dai campi profughi
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FOSSALTA DI PIAVE - Non trova dipendenti per le sue lavanderie: assume dieci ucraine provenienti dalle zone di guerra. Antonio D'Agostin, titolare delle lavanderie industriali Ti.esse Triveneta Servizi di Fossalta di Piave e Lavanderia Eraclea di Eraclea le ha assunte e ha trovato loro un alloggio.

Hanno dai 21 ai 60 anni, alcune single, altre hanno lasciato mariti, fidanzati e figli nelle città di origine tra cui Odessa, Kiev, Leopoli. Erano in un campo profughi polacco, a fare da ponte un'agenzia polacca che si è interfacciata con un'azienda di Verona, che a sua volta le ha messe in contatto con le società della nostra zona. Un viaggio per raggiungere l'Italia, con la speranza di un futuro migliore. Sono arrivate giovedì scorso, ieri si sono sottoposte alle visite mediche, in attesa di prendere servizio: sei nello stabilimento di Fossalta, quattro in quello di Eraclea.

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Lavanderie senza lavoratrici a Fossalta ed Eraclea


Ti.esse, 37 anni di attività, occupa una cinquantina di dipendenti che raddoppiano durante le stagione estiva al servizio dagli esercizi del comprensorio turistico. Stesso fabbisogno nell'organico per la Lavanderia Eraclea a cui servono un'ottantina di persone a pieno regime nel periodo estivo. Ma è così difficile trovare dipendenti? «Da tre anni circa l'introduzione del reddito di cittadinanza ci ha messo in difficoltà spiega D'Agostin . La stagione è partita la scorsa settimana e serve nuovo personale». D'Agostin, da imprenditore razza Piave, ha colto l'occasione al volto, cercando di risolvere un problema occupazionale e insieme compiendo un gesto umanitario, e ha messo in moto quanto serve per l'accoglienza: alcune sono alloggiate in un appartamento a Fossalta, altre in una casa mobile. «Dovevano essere sei e ne sono arrivate dieci - precisa -. Per la collocazione ho acquistato anche una casa mobile, di quelle da campeggio con tutti i confort. Quando si vuole si trova il modo di dare ospitalità. Ieri quando sono arrivate mi sono sembrate abbastanza tristi, l'atteggiamento era malinconico e allora siamo andati al ristorante. Spero possano dimenticare un po' i problemi e le preoccupazioni legate alle loro famiglie e all'Ucraina. Per fare da traduttori ci sono alcuni dipendenti di origine ucraina che lavorano già da molti anni nelle aziende sia a Fossalta sia a Eraclea. Ieri le hanno accompagnate in paese, spiegando quali sono i negozi e dove poter fare la spesa. Servirà qualche tempo perché possano ambientarsi, se i controlli medici saranno ok possono lavorare da subito, oppure da lunedì».


Contratto a tempo determinato


Saranno occupate con un contratto di lavoro a tempo determinato, per un periodo variabile dai tre a sei mesi, con tutta probabilità fino ad ottobre. «Il contratto dovrebbe essere rinnovabile continua D'Agostin vediamo se sarà possibile, anche in base all'esito della guerra, soprattutto a quando finirà. Se qualcuno si fermasse anche dopo ottobre c'è disponibilità da parte nostra. Forse la prossima settimana ne arrivano altre, e se si tratta di persone che vogliono lavorare le aspettiamo a braccia aperte».

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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