FOSSALTA DI PIAVE - Non trova dipendenti per le sue lavanderie: assume dieci ucraine provenienti dalle zone di guerra. Antonio D'Agostin, titolare delle lavanderie industriali Ti.esse Triveneta Servizi di Fossalta di Piave e Lavanderia Eraclea di Eraclea le ha assunte e ha trovato loro un alloggio.
Lavanderie senza lavoratrici a Fossalta ed Eraclea
Ti.esse, 37 anni di attività, occupa una cinquantina di dipendenti che raddoppiano durante le stagione estiva al servizio dagli esercizi del comprensorio turistico. Stesso fabbisogno nell'organico per la Lavanderia Eraclea a cui servono un'ottantina di persone a pieno regime nel periodo estivo. Ma è così difficile trovare dipendenti? «Da tre anni circa l'introduzione del reddito di cittadinanza ci ha messo in difficoltà spiega D'Agostin . La stagione è partita la scorsa settimana e serve nuovo personale». D'Agostin, da imprenditore razza Piave, ha colto l'occasione al volto, cercando di risolvere un problema occupazionale e insieme compiendo un gesto umanitario, e ha messo in moto quanto serve per l'accoglienza: alcune sono alloggiate in un appartamento a Fossalta, altre in una casa mobile. «Dovevano essere sei e ne sono arrivate dieci - precisa -. Per la collocazione ho acquistato anche una casa mobile, di quelle da campeggio con tutti i confort. Quando si vuole si trova il modo di dare ospitalità. Ieri quando sono arrivate mi sono sembrate abbastanza tristi, l'atteggiamento era malinconico e allora siamo andati al ristorante. Spero possano dimenticare un po' i problemi e le preoccupazioni legate alle loro famiglie e all'Ucraina. Per fare da traduttori ci sono alcuni dipendenti di origine ucraina che lavorano già da molti anni nelle aziende sia a Fossalta sia a Eraclea. Ieri le hanno accompagnate in paese, spiegando quali sono i negozi e dove poter fare la spesa. Servirà qualche tempo perché possano ambientarsi, se i controlli medici saranno ok possono lavorare da subito, oppure da lunedì».
Contratto a tempo determinato
Saranno occupate con un contratto di lavoro a tempo determinato, per un periodo variabile dai tre a sei mesi, con tutta probabilità fino ad ottobre. «Il contratto dovrebbe essere rinnovabile continua D'Agostin vediamo se sarà possibile, anche in base all'esito della guerra, soprattutto a quando finirà. Se qualcuno si fermasse anche dopo ottobre c'è disponibilità da parte nostra. Forse la prossima settimana ne arrivano altre, e se si tratta di persone che vogliono lavorare le aspettiamo a braccia aperte».
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