MESTRE - Se al porto non sanno dove mettere le navi da crociera che, a partire da aprile, vorrebbero portare centinaia di migliaia di turisti a Venezia, all'aeroporto intercontinentale Marco Polo non sanno con quale personale accogliere i viaggiatori. Le previsioni per la stagione estiva che si aprirà il prossimo marzo sono buone ma le società di handling (Gh e Aviation Service) si trovano a corto di personale e non di poco, e pure Triveneto Sicurezza è sotto organico. Gh e Aviation sono le società private che garantiscono i servizi a terra per compagnie e passeggeri (servizi in pista, carico e scarico bagagli, trasporto viaggiatori dal terminal agli aerei, check-in, lost and found e via di seguito); Triveneto Sicurezza, che Save gestore dell'aeroporto ha appena venduto a Securitalia, è la società che si occupa del controllo di persone, bagagli e merci negli scali Marco Polo di Tessera e Canova di Treviso e oggi occupa tra i 350 e i 400 lavoratori. Si tratta, dunque, delle aziende che garantiscono l'operatività dell'aeroporto e senza le quali è impossibile farlo funzionare. Ebbene i sindacati hanno fatto due conti, e ne esce che a Gh mancano circa 200 persone, ad Aviation circa 150 e a Triveneto circa 100 unità.
Lavoro, manca personale al Marco Polo
Se si considera che le previsioni di Save, il gruppo che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso e coordina quelli di Verona e Brescia, sono per un ritorno al numero di passeggeri ante pandemia entro il 2023 (solo il Marco Polo nel 2019 era stato frequentato da circa 11 milioni e mezzo di viaggiatori), se ne deduce che già quest'anno la ripresa dovrebbe essere notevole.
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Quali professionalità mancano
Le professionalità che ci sono negli handler e nella sicurezza non sono semplici da reperire sul mercato, e chi se ne va cerca posti adeguati: ad esempio chi guida i pullman che trasportano i passeggeri dall'aerostazione all'aereo si mette in proprio come padroncino, le hostess dei check-in cercano ruoli da impiegata dove i turni sono regolari (mentre in aeroporto non lo sono) e il disagio è minore. «E un settore, quello aeroportuale, che ha bisogno di personale ma che in cambio non dà - affermano i Sindacati - e invece, per garantire la ripresa del trasporto aereo, deve essere rifondato con nuovi salari e sicurezza».