Kristin Flood, la giornalista che spiega Dante a norvegesi

Sabato 3 Luglio 2021 di Edoardo Pittalis
Kristin Flood

VENEZIA - Kristin Flood è una giornalista norvegese che da trent'anni vive in Veneto, ha raccontato Venezia e l'Italia ai lettori del più grande giornale del suo paese, Aftenposten, e agli ascoltatori della radio nazionale. Padre norvegese e madre italiana, si è laureata in lettere a Oslo sulla letteratura italiana. Tra i suoi libri, pubblicati in Norvegia, uno è dedicato alla vita di San Francesco; ora sta per uscire L'Inferno di Dante per pigri, avidi e peccatori. Il libro ha destato molto interesse, l'autrice è stata invitata a parlarne nelle più importanti catene televisive scandinave.
Dante è conosciuto in tutto il mondo, la Divina Commedia è stata più volte tradotta anche in norvegese, ma è la prima volta che un autore locale propone il poema in una versione accessibile a tutti e proprio nel settecentesimo anniversario della morte del poeta.

L'autrice mette in evidenza gli incontri più famosi del viaggio attraverso l'Inferno, gli episodi più importanti, e li ripropone in rima, ispirandosi alla tradizione orale del medioevo. Completano l'opera le illustrazioni di Gustave Dorè. La prefazione è dall'artista Morten Krogvold.


Come le è venuto in mente un libro su Dante?
«Con una mamma italiana che adorava la letteratura e aveva sempre aperte le opere di Dante e Virgilio, sono stata stimolata a leggere. Ma per molti anni ho provato ad entrare nella Divina Commedia senza riuscirci. Poi mia madre mi ha fatto capire che si doveva leggere in altro modo, non come un libro normale. Dieci anni fa ho avuto un grave incidente e sono rimasta a letto, ho pensato che la Commedia di Dante mi poteva aiutare a superare l'inferno che io in quel periodo stavo vivendo. Dopo qualche pagina ho iniziato a prendere note e a scrivere in rima, ispirata dal ritmo dell'opera».


Che libro ne è nato?
«Ho continuato a raccontare in rima il viaggio di Dante nell'Inferno. Passo per passo, gli incontri con le anime più famose e le loro storie. I dialoghi con Virgilio, la paura di Dante, gli orrori che vivono le anime. Ho lavorato lentamente, per nove anni, sempre con gioia di scoprire più dettagli. Sono arrivata a 576 strofe. Quindi il mio libro non è una traduzione, ma una rielaborazione. Il castigo era collegato in modo affascinante al comportamento delle anime in terra, ho cominciato a domandarmi se l'Inferno anziché essere un posto dove si finisce dopo la morte, fosse uno stato d'animo che viviamo nella vita quando seguiamo degli impulsi automatici che appartengono alle parti più oscure dell'essere umano».


C'è un legame col precedente libro su San Francesco?
«Da quando sono venuta a vivere a Venezia da Oslo sono affascinata dal Medioevo. In Scandinavia abbiamo l'impressione che la storia dell'Europa inizi con il Rinascimento. Ma ho scoperto un periodo fantastico, prima di tutto la storia meravigliosa della Serenissima. Ho studiato anche la vita di San Francesco dal punto di vista di una straniera che vuole capire il vero messaggio del santo».


La Norvegia come accoglie un libro su Dante?
«La maggior parte dei norvegesi conosce il nome di Dante. Ma dato che non si studia a scuola non conoscono le sue opere. Molti hanno sentito parlare della Divina Commedia, ci sono traduzioni importanti, c'è curiosità e grande rispetto per il sommo poeta che per gli scandinavi è paragonato a Shakespeare e Goethe. Quindi sanno che è uno dei giganti della letteratura universale».
 

Ultimo aggiornamento: 17:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci