Kit sierologici taroccati: maxi sequestro, arrivavano dall'Est e Nord Europa

Sabato 30 Maggio 2020 di Davide Tamiello
Kit sierologici taroccati: maxi sequestro, arrivavano dall'Est e Nord Europa
Il Covid, come ogni calamità, è diventata l'occasione per far nascere nuovi business illeciti. La guardia di finanza ha scoperto nelle ultime settimane non solo il traffico delle mascherine irregolari (e nei mesi scorsi c'erano stati numerosi sequestri che avevano largamente preannunciato questa tendenza) ma anche la produzione di gel igienizzanti e, soprattutto, kit per il test sierologico non omologati dall'Istituto superiore per la sanità.

Affari in mano a imprenditori cinesi che, nella maggior parte dei casi, avevano trasformato il loro settore in uno più adatto al momento. È il caso, per esempio, di due laboratori tessili a Spinea: 21 dipendenti per assemblare i semilavorati, ovvero collegare gli elastici alle mascherine in poliestere, per confezionare il tutto e prepararlo per il cliente di turno. Qui, i militari delle fiamme gialle, sono arrivati a sequestrare tra entrambi i magazzini un totale di 180mila pezzi destinati poi alla vendita al dettaglio. I titolari sono stati denunciati perché l'etichettatura del prodotto veniva contraffatta: in questo modo le mascherine potevano finire in negozio. O meglio, potevano raggirare il negoziante che acquistava la merce convinto che tutto fosse in regola. 

CONTROLLI
Nel corso dei vari controlli, la finanza è arrivata a mettere i sigilli a oltre 300mila mascherine e 1.500 test sierologici. Sono stati ispezionati negozi, magazzini, centri all'ingrosso tra Venezia, Spinea, Chioggia, Martellago e Santa Maria di Sala dai reparti di Venezia e Chioggia. La maggior parte dei prodotti sequestrati aveva, appunto, il problema delle etichette. Il marchio CE, obbligatorio per la vendita, o non c'era o era stato falsificato. Altre volte all'appello mancavano o certificati di accompagnamento, o se c'erano erano stati rilasciati da enti non abilitati. 

I finanzieri hanno individuato anche un laboratorio che pubblicizzava in internet la vendita di dispositivi medici e di protezione individuale. Anche in questo caso, irregolari, senza marchio né certificazione: qui, le fiamme gialle hanno sequestrato 45mila mascherine. Si aggiungono a questi numeri i sequestri ottenuti ai posti di controllo su strada: migliaia di mascherine importate da Romania, Olanda e Germania, tutte rigorosamente con marchio CE contraffatto. In tutti i casi i dispositivi sequestrati erano accompagnati da lettere di vettura internazionale con descrizioni generiche e venivano mischiati con altri prodotti trasportati regolarmente.

I TEST
Nella rete dei controlli appunto sono finiti anche 1.500 kit per il test sierologico fai da te, accompagnati da un certificato di conformità europea ritenuto non valido dall'Istituto Superiore della Sanità perché rilasciato da un ente cinese sconosciuto e non da un organismo ufficiale europeo. I finanzieri hanno trovato inoltre 100 flaconi di gel antibatterico pirata (perché anche in questo caso non avevano nessuna certificazione ritenuta valida). 

Infine, in un laboratorio di lavorazione di mascherine, di proprietà di un cittadino straniero, sono stati trovati di lavoratori stranieri in nero, senza alcun contratto. Il titolare ha rimediato una multa di 3.600 euro e ora rischia la sospensione dell'attività.
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