Peggy Guggenheim, ad un anno dalla chiusura la direttrice Karole Vail guida la visita online

Venerdì 5 Marzo 2021
Una sale del Peggy Guggenheim
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VENEZIA - L’8 marzo del 2020 la Collezione Peggy Guggenheim chiudeva le porte al pubblico per 89 lunghissimi giorni, causa Covid-19 e poi riapriva ma con orari ridotti e visite contingentate. A un anno esatto da quel primo lockdown e nella Giornata internazionale dei diritti della donna, lunedì alle ore 18 sul canale YouTube del museo, una guida d’eccezione accompagnerà virtualmente il pubblico nelle sale di Palazzo Venier dei Leoni a Venezia: Karole P. B. Vail, direttrice del museo e nipote della collezionista Peggy Guggenheim.
Alla luce del Manifesto per la rinascita, che la Collezione Peggy Guggenheim ha recentemente lanciato, per continuare ad ascoltare attivamente e dialogare con il pubblico in presenza, da remoto e sui social e che ruota attorno ai temi Ispirazione, Sostenibilità e Presente, questa visita virtuale abbraccia idealmente tutte e tre le tematiche.

«La Collezione deve continuare a essere un luogo in cui la conoscenza del passato possa essere fonte di riflessione e spunto per costruire il nostro presente e il nostro futuro» sostiene la direttrice Vail.«Un luogo che, indipendentemente dai secoli che ci separano dagli artisti e dai capolavori esposti, possa trasmettere una comunanza di valori e visioni che continuano a ispirare il tempo in cui viviamo. Infine, nel rispetto del ruolo sociale del museo e della sostenibilità culturale, la visita è un regalo rivolto a tutti, in nome dell’inclusione e dell’accessibilità».
La data dell’8 marzo ha dunque un doppio valore simbolico per la Collezione: a un anno esatto dal primo lockdown che ha completamente stravolto la fruizione dell’arte, il museo riafferma, oltre ai valori di inclusione e accessibilità, il proprio impegno, ricordando quanto sia cruciale sostenere il processo di riduzione delle disuguaglianze e della parità di genere.

In questo costante impegno a educare e sensibilizzare ai temi urgenti del presente rientra la collaborazione, ormai triennale, con ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile che si occupa di promuovere i 17 Obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Dopo un breve excursus sulla vita della intraprendente e lungimirante mecenate Peggy Guggenheim, che all’inizio degli anni ‘20 lascia la natia New York per trasferirsi in Europa, e qui intraprendere la sua lunga avventura che la porterà a conoscere i grandi protagonisti della scena artistica dell’epoca e a dare vita alla sua leggendaria collezione d’arte, eccoci passeggiare nelle sale del museo. Incontriamo così Alexander Calder, Tancredi, Pablo Picasso, Gino Severini, Vasily Kandinsky, Piet Mondrian. E ancora, Fernand Léger, René Magritte, Max Ernst, Joan Miró, Jackson Pollock, Emilio Vedova, Marino Marini. Venti minuti per ripercorrere i capolavori di una vita, oggi custoditi tra le mura di Palazzo Venier dei Leoni. Un patrimonio inestimabile, che già all’inizio degli anni ’50 Peggy Guggenheim apriva con generosità al pubblico alcuni giorni la settimana, certa che l’arte fosse un bene collettivo. E così fa oggi il museo, seguendo la missione iniziata dalla sua fondatrice: donare questa esperienza, che eleva l’arte a bene primario e per questo aperto a tutti.

Ultimo aggiornamento: 20:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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