JESOLO - «Mi auguro che quelle frasi siano state dette per scherzo, giusto per fare una battuta. Questo non è il momento delle polemiche, dobbiamo rimanere uniti, perché il boom di prenotazioni delle spiagge può essere un traino anche per Venezia».
LA STOCCATA
Se l'Associazione jesolana albergatori evita accuratamente di commentare queste dichiarazioni, le reazioni sulla spiaggia non sono comunque mancate. Prima di tutto dal sindaco Valerio Zoggia: «Conosco gli albergatori della mia città ribatte il primo cittadino e se hanno detto che ci sono indicazioni positive per una parte di stagione significa che effettivamente è così. Mi auguro che quelle frasi fossero ironiche, questo non è il momento di creare inutili polemiche. Dobbiamo essere tutti uniti e rafforzare il nostro sistema turistico. Non ha molto senso poi fare dei confronti tra le prenotazioni della spiaggia e del centro storico lagunare: sono due modi di fare turismo diverso. Nella costa ci sono molti italiani e turisti stranieri di prossimità, a Venezia gli ospiti arrivano da tutto il mondo. Una difficoltà maggiore credo sia inevitabile, però sono altrettanto convinto che se nella costa ci saranno molte presenze, i benefici non mancheranno nemmeno a Venezia».
FEDERCONSORZI
Sulla stessa scia la reazione di Renato Martin, albergatore e presidente di Federconsorzi, la realtà che rappresenta i consorzi balneari della spiaggia di Jesolo. «Forse quelle frasi erano ironiche commenta - non riesco a spiegarle in altro modo. Non c'è nulla di male a lanciare dei messaggi di ottimismo. Nessuno dice che abbiamo prenotazioni come se fosse un normale periodo pre-Covid, semplicemente ne abbiamo di più dello scorso anno quando piovevano solo disdette. Tutti noi abbiamo l'auspicio di vivere una stagione diversa dalla scorsa, consapevoli che in ogni caso non sarà come quella del 2019. Non c'è nulla di male ad essere ottimisti». Ad alimentare il dibattito è anche Amorino De Zotti, albergatore e presidente dello stabilimento balneare Manzoni: «Prima di tutto voglio esprimere la mia solidarietà a Venezia sono le sue parole . Capisco la difficoltà di una città d'arte, noi lavoriamo tre mesi all'anno, nel periodo più caldo in cui il virus fortunatamente viene meno come accaduto lo scorso anno. Ma non siamo noi gli interlocutori per avere dei contributi: devono rivolgersi allo Stato».