Jesolo "chiusa" nei week end, i commercianti bocciano l'ordinanza

Sabato 9 Luglio 2022 di Giuseppe Babbo
Jesolo "chiusa" nei week end, i commercianti bocciano l'ordinanza
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JESOLO - «Alcuni interventi sono necessari, ma siamo perplessi sulla chiusura degli accessi al mare». Parole dei rappresentanti delle associazioni di categoria che non nascondono le perplessità sulle tre nuove ordinanze che entreranno in vigore da questa sera. Il mondo del commercio boccia i provvedimenti firmati dal sindaco Chrisfofer De Zotti ma nella realtà la città si è divisa, in molti si aspettavano scelte ancora più dure dopo le risse, le aggressioni e i tanti ubriachi che stanno caratterizzando l'estate jesolana. I provvedimenti prevedono il divieto di consumo e vendita per asporto di bevande alcoliche, con esclusione di quelle contenute in sacchetti sigillati a partire dalle 20. Ma anche la chiusura dei chioschi dalle 22 e dei market dalle 24 che si trovano nell'area compresa tra largo Augustus fino a via Alberti e infine il divieto, per tutti i sabato fino al 28 agosto, dalle 22 alle 4 del mattino, di accedere in spiaggia attraverso gli accessi al mare compresi tra il 29esimo di via Bafile fino a via Nievo.
«La chiusura degli accesi al mare dice Angelo Faloppa, presidente di Confcommercio SanDonà-Jesolo - può portare ad un danno d'immagine. E Jesolo non può subire, in termini di costi, disagi e danno d'immagine, per problemi che sono anche di carattere sociale e che vanno ricercati altrove. L'escalation delle cosiddette baby gang e dei piccoli delinquenti, a volte minorenni, con il consumo smisurato di bevande alcoliche e super alcoliche e le conseguenti risse e aggressioni, è un fenomeno che sta imperversando ovunque. La nostra città è succube di un problema sociale, che va ricercato altrove.
E le decisioni prese rappresentano l'espressione di questo disagio che la città stessa è costretta subire. E', poi, chiaro che una città come la nostra ha un impatto mediatico diverso rispetto ad altre località turistiche».
Alberto Teso, delegato di Confcommercio Jesolo ribadisce la necessità di maggiori forze dell'ordine.
«Chi è preposto alla tutela dell'ordine pubblico sono le sue parole - e non è in grado di garantire il controllo di una piazza grande come un campo da calcio, pretende ordinanze di chiusura che vanno a penalizzare non certo i delinquenti, ma i turisti e gli operatori economici.

Invece di arrestare gli spacciatori, rischiamo che passi il messaggio che a Jesolo impediamo ai turisti di andare ad ammirare la luna che si specchia nel nostro mare. Immagino, peraltro, che il prefetto abbia anche previsto l'invio di due agenti a presidiare ogni accesso al mare, altrimenti chi vigilerà sul rispetto dell'ordinanza?».


PERPLESSITA'
Perplesso anche Lorenzo Vallese presidente regionale di Fiba Confesercenti. «Rispetto al passato commenta il divieto di consumo e vendita per asporto scatta alle 20 e non più alle 16, questo è una aspetto positivo. E' ovvio che i chioschi della parte centrale sono i più penalizzati, avevamo proposto di aumentare il numero di steward ma la proposta è stata rigettata. Più che ordinanze servono forze dell'ordine. Ribadiamo la nostra disponibilità a sederci attorno ad un tavolo sulla sicurezza».
A raccogliere le istanze di chi invece auspicava provvedimenti ancora più severi è l'albergatore Venerino Santin. «Serviva più coraggio e invece si è cercato il compromesso come al solito attacca oggi non c'è solo il problema di degrado e della mala-movida ma anche quello di ordine pubblico. Perché un chiosco alle 22 deve chiudere e un locale immediatamente vicino può restare aperto? Che logica è mai questa? Piazza Mazzini è fuori controllo: basta fare i buonisti e basta invocare forze dell'ordine per fare i baby sitter a dei ragazzini ubriachi. L'unica soluzione è quella di chiudere questa piazza».
 

Ultimo aggiornamento: 19:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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