Jesolo, 43 positivi tra i migranti alla Croce Rossa, c'è anche un operatore: scatta l'allarme

Giovedì 16 Luglio 2020 di Redazione online
JESOLO 43 positivi nella sede della Croce Rossa
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JESOLO - Focolaio di Covid-19 a Jesolo.  Il paziente zero è un nigeriano trentenne, in Italia da sei mesi, che doveva essere sottoposto a intervento chirurgico e con i test medici preliminari è stato trovato positivo al Coronavirus. Per questo sono stati effettuati i tamponi anche agli altri ospiti, tra il centinaio di africani che soggiornano al centro di Jesolo della Croce Rossa.

Oltre un centinaio: tra questi 42 sono stati trovati positivi, compreso un operatore sociosanitario, tutti di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
 

 


E' stato stabilito che rimarranno nella struttura solo 85 persone, tutte in quarantena, controllate a vista dal personale della Croce Rossa e delle forze dell'ordine, per almeno due settimane. Da stamani carabinieri e polizia perlustrano la zona.



REAZIONI
«Aver appreso della presenza con più di 40 casi di Covid-19 a Jesolo all'interno della struttura della Croce Rossa è un pesantissimo danno di immagine per la nostra località ed è assolutamente necessario che tutta la struttura venga evacuata in tempi brevissimi e messa in sicurezza» sottolinea il consigliere regionale Francesco Calzavara (Zaia Presidente) che aggiunge: «Il centro della Croce Rossa non può continuare ad avere questa funzione in particolare in una località turistica; quel Centro deve diventare qualcosa di diverso e non un bancomat utilizzato dalla Cri per incassare milioni di euro». «Vista l'incapacità della stessa Croce Rossa  di controllare le entrate e le uscite dal centro da parte di chi ancora vi risiede - conclude Calzavara - confido che il Prefetto di Venezia garantisca, nei tempi che serviranno per l'evacuazione, un numero adeguato di forze dell'ordine per fa sì che queste persone in quarantena non escano dalla struttura».


"A prescindere dalla nazionalità e dal colore della pelle, vanno rafforzate le misure di controllo per impedire che esplodano nuovi focolai e bisogna farlo con sanzioni rigide e più severe per chi viola le disposizioni previste. Non è il momento di abbassare la guardia. Nel caso di Jesolo, è prioritario adesso che i soggetti risultati positivi rimangano isolati e, dall'altro lato, è indispensabile fare un attento monitoraggio sulla rete dei loro contatti. La salute viene prima di tutto" ha detto in serata Antonio De Poli, senatore Udc.


 

Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 09:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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