Jesolo, migranti tutti negativi. Dopo 40 giorni smobilitato il presidio alla Croce Rossa

Martedì 25 Agosto 2020 di Giuseppe Babbo
JESOLO Agenti in presidio alla struttura della Croce Rossa
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JESOLO – L’assedio è terminato ieri mattina, con l’arrivo degli esiti degli ultimi tamponi, che hanno confermato la negativizzazione di tutti i migranti ancora ospitati a Jesolo. Un risultato che al sindaco Valerio Zoggia era già stato annunciato venerdì scorso ma considerata la delicatezza della situazione, l’Ulss4, in accordo con la Prefettura, ha voluto ripetere i test. E alla fine i tamponi hanno dato la conferma di come il virus, per i richiedenti asilo accolti alla Croce rossa di Jesolo, ora è diventato un ricordo.
Per questo dopo 39 giorni di controlli serrati, giorno e notte, il presidio attorno all’area della Cri ieri è stato dismesso. Per oltre un mese, almeno una cinquantina di uomini delle forze dell’ordine, hanno infatti presidiato il centro migranti di Jesolo per impedire che qualcuno dei richiedenti asilo potesse uscire e violare la quarantena e le disposizioni di sicurezza imposte per evitare nuovi focolai. Un dispositivo di controllo ritenuto indispensabile dopo i 43 contagi emersi a metà luglio, tra un operatore e richiedenti asilo, quest’ultimi trasferiti immediatamente trasferito a Cavarzere. A rimanere a Jesolo, sono stati i migranti negativi, ma in rigoroso isolamento e per questo sorvegliati a vista dalle forze dell’ordine e da una pattuglia dell’esercito. Anche perché nei giorni successivi sono emersi altri 12 positivi, in questo caso però rimasti a Jesolo in considerazione degli ampi spazi presenti all’interno della stessa Cri che garantivano il necessario isolamento. In mezzo a tutto questo non sono mancate tensioni tra gli stessi migranti, soprattutto tra una decina di nigeriani che chiedevano di uscire dalla struttura, tanto da essere respinti almeno un paio di volte dalle forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa. 

TENSIONE E TAFFERUGLI
Insomma, una tensione potenzialmente esplosiva nella quale non sono nemmeno mancate le polemiche politiche sollevate dall’Amministrazione comunale che ha chiesto di fare chiarezza e la chiusura del centro. Uguali le richieste arrivate dalle associazioni di categoria, con in testa Confcommercio ha perfino deciso di presentare una richiesta danni per le disdette piovute in città nei giorni scorsi, appena sono stati resi noti i casi di positività tra i migranti. Senza dimenticare le forti criticità evidenziate da Siulp e Sap, che avevano fatto notare il notevole schieramento di forze dell’ordine di fronte alla Croce rossa di Jesolo, a discapito però degli altri servizi in tutta la provincia. Ma da ieri, di fatto la situazione si è normalizzata, liberando così le forze dell’ordine per il resto del territorio. Dalla stessa Prefettura è stato infatti confermato anche gli ultimi tamponi hanno dato esito negativo e che gli stessi sono stati ripetuti più volte a fronte della situazione delicata. A continuare, inoltre, è il trasferimento dei migranti accolti in città, che gradualmente vengono trasferiti a piccoli gruppi in altre strutture della provincia. Per questo, rispetto agli 84 presenti a metà luglio, ieri nella Cri risultavano ancora 45 migranti. Si tratta soprattutto di persone integrate nel territorio, che nel corso del tempo sono riuscite a trovare un lavoro, soprattutto a livello stagionale. Ma anche per loro, nei prossimi giorni, come è stato spiegato dalla Prefettura, dovrebbe avvenire il trasferimento. Fino ad arrivare alla chiusura del centro di via Levantina. Almeno così sperano in Comune, dove ieri sono scattate le verifiche del caso per capire che fine avesse fatto il presidio delle forze dell’ordine. Del resto dallo scorso 15 luglio, in municipio non sono arrivate più comunicazione sulla questione Cri. «La Croce rossa – spiega il sindaco Valerio Zoggia – non ci ha comunicato più nulla, forse le comunicazioni al sindaco vanno fatte solo quando ci sono dei problemi».
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Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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