Boom di furti nelle auto di lusso, a Jesolo è tornata la banda dei cruscotti

Mercoledì 23 Giugno 2021 di Fabrizio Cibin
Una delle vittime della banda ha ritrovato così la sua auto
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JESOLO - La banda dei cruscotti è tornata a colpire, come un anno fa. È di nuovo allarme a Jesolo per i nuovi furti commessi ai danni di auto di prestigio, in particolare Bmw e Mercedes, depredate, con precisione quasi chirurgica, di componentistiche varie del cruscotto, parti elettroniche e a volte anche volanti. I danni si aggirano tra i 10 e i 15mila euro per ogni autovettura presa di mira.

L’ultimo episodio risale all’altra notte nella zona di piazza Aurora. E non si tratterebbe dell’unico episodio: appena il malcapitato l’ha segnalato nella pagina Facebook “Sei di Jesolo se…”, subito sono rimbalzate le notizie di altri fatti del genere capitati, di recente, sempre nella località balneare: almeno una decina sono stati i furti denunciati alle forze dell’ordine. Non è escluso che il fenomeno stia già assumendo dimensioni più ampie, portando alla memoria quanto accaduto la scorsa estate, quando furono denunciati decine di casi, soprattutto con furti commessi ai danni di Bmw. 


Nell’agosto dello scorso anno, la volante del locale Commissariato di polizia intercettò un’auto con targa contraffatta: dopo l’inseguimento furono arrestati due uomini, già noti alle forze dell’ordine e residenti nell’hinterland mestrino, sospettati di fare parte di una banda che si occupava di questo tipo di crimini. Lo dimostrò il fatto che, per qualche giorno, non si registrarono più episodi. Successivamente ne vennero denunciati degli altri, ma il fenomeno sembrò esaurirsi. Per poi ripresentarsi anche quest’anno, prima con alcune segnalazioni a San Donà di Piave e ora, con l’arrivo dei turisti, di nuovo Jesolo. Secondo quanto si era appurato, a operare sarebbero bande specializzate in questo genere di reati: prima vengono inviati nella località dove colpire dei ricognitori, per capire dove si trovano auto di lusso, i rischi possibili e i vantaggi per la fuga. A seguire interverrebbero gli specialisti: la vettura viene aperta rompendo il finestrino e all’interno vengono asportati interi pezzi del veicolo: il volante, navigatori, computer, parti elettroniche, facendo attenzione a non danneggiare i pezzi prelevati, da rivendere integri al mercato nero. Il malcapitato si ritrova, il mattino dopo, con il mezzo sventrato e danni che a volte superano i 15mila euro.
 

Ultimo aggiornamento: 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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