Jesolo, i residenti protestano per i rumori, il Comune annulla il concerto dei Nomadi e Carletti si arrabbia

Martedì 3 Agosto 2021 di Giuseppe Babbo
IL CANTANTE Giuseppe "Beppe" Carletti, anima storica del gruppo dei Nomadi
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JESOLO – «Salgo sul palco da 58 anni e non mi è mai capitata un’umiliazione del genere: una mancanza di rispetto unica ed a suo modo “indimenticabile” per chi vive di questo lavoro». E’ uno dei passaggi più duri della lettera che Beppe Carletti, storico leader dei Nomadi, una delle band più longeve della musica italiana, ieri ha inviato al Comune di Jesolo. Motivo della missiva l’annullamento del concerto dei Nomadi previsto al parco Pegaso di Jesolo per lo scorso 31 luglio. A pesare nella decisione ci sarebbe un vertenza che da giorni vede contrapposti lo stesso Comune di Jesolo e parte dei residenti dell’area residenziale adiacente al parco Pegaso, una grande area verde compresa tra piazza Internazionale e piazza Brescia. Lo stesso parco che sta ospitando un Festival musicale con dieci date, più un altro evento, appunto il concerto dei Nomadi. Troppo per i residenti, che hanno contestato problemi di disturbo e privacy, avviando una raccolta firme e presentando un esposto in Procura.

Troppo anche per il Comune, che nel tentativo di mediare, ha annullato il concerto dei Nomadi (proponendo delle alternative alla band) e una delle date del Festival, ovvero il concerto di Joe Bastianich in programma questa sera. Notevole, in ogni caso, l’amarezza per il leader dei Nomadi. «Scrivo perché da qualche giorno – si legge nella missiva - sto riflettendo in merito all’umiliazione ricevuta con la vostra decisione di “sospensione” del concerto dei Nomadi. L’aspetto più grave è la mancanza di rispetto della professionalità e del lavoro, di chi con me sta riprendendo a fatica il proprio lavoro dopo mesi di stop forzato: musicisti, tecnici, uffici produzione e tanti altri. Nel nostro caso 16 persone. Può piacere o no ma i Nomadi sono seguiti da persone di diversissima estrazione sociale e idee politiche, se così non fosse non saremmo qui dopo 58 anni». A pesare c’è una decisione comunicata troppo tardi. «La decisione – prosegue il leader dei Nomadi - ci è stata comunicata martedì 27 luglio per mezzo dell’agenzia che stava organizzando l’evento, alla stessa è stata proposta a parole l’alternativa di una piazza piccola, (cosa inaudita), sapendo benissimo che in 4 giorni non si sarebbe potuto pianificare tutto il necessario». Impossibile, dunque, predisporre un’alternativa in così pochi giorni. «Abbiamo rifiutato altre proposte perché impegnati a Jesolo – conclude la lettera - senza parlare di hotel prenotati e spese sostenute che non saranno mai rimborsate. Non è stato nemmeno considerato tutto l’indotto che il concerto avrebbe generato». Il sindaco Valerio Zoggia si è detto altrettanto amareggiato, sia per i contenuti della lettera che per la decisione di cancellare il concerto. «Il live sarebbe andato oltre le 23.30 – ribatte Zoggia – orario massimo indicato ai residenti per non arrecare disturbo, abbiamo dovuto assumere una decisione sofferta, proponendo però l’arena di piazza Aurora, il tempo per organizzare il concerto c’era.

Considero i Nomadi degli amici di Jesolo, spero di vederli presto in città, magari il prossimo autunno al PalaInvent, cercheremo di organizzare la serata noi come Comune senza altri soggetti».

Ultimo aggiornamento: 20:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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