JESOLO - Rischio contagi troppo alto, a Jesolo il covid cancella i panevin.
FUNZIONANTE IL MERCATINO
«Ma qui siamo all’aperto – spiega il sindaco Valerio Zoggia – e solitamente attorno alle casette non ci sono migliaia di persone, ma alcune decine. E’ scontato dire che la mascherina è obbligatoria e gli assembramenti vietati ma anche che i controlli saranno garantiti». Da precisare in questo caso che, se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare ulteriormente, anche questa decisione verrebbe rivista. E’ invece stato già deciso che non ci saranno i “pavineri” e che la città rinuncerà ancora ad una delle tradizioni più storiche e popolari del territorio. «Il fatto che centinaia di persone – dice Zoggia – si radunano attorno al falò, con il rischio di creare assembramenti, ci ha convinto a prendere già da ora questa decisione». Per lo stesso motivo a San Donà è stato cancellato il tradizionale falò dell’Epifania in golena, organizzato dal Comune.
Negli altri comuni i pan e vin per il momento resistono, come accade a Cavallino-Treporti, Comune dove i “beroloni” rappresentano molto di più di una tradizione. In ogni caso va precisato che i falò, compresi quelli privati, dovranno essere autorizzati dalle amministrazioni comunali come previsto dal Tavolo tecnico zonale della Città Metropolitana di Venezia che ogni anno indica una serie di prescrizioni e limitazioni per contenere l’inquinamento atmosferico provocato dagli stessi pavineri.
«Quelli pubblici saranno pochissimi e con tutte le cautele – assicura la sindaca di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto – per quelli privati pensiamo ad un’ordinanza che limiti la partecipazione ai soli famigliari. Molto comunque dipenderà dall’andamento dei contagi nei prossimi giorni».
LA DEROGA
A Eraclea, proprio per effetto del nuovo regolamento ambientale che vieta l’accensione dei falò, è prevista un’unica deroga per un pan e vin a Ponte Crepaldo: «Ci sarà solo quello – annuncia la sindaca Nadia Zanchin –, ovviamente se i contagi lo consentiranno».