Stretta sulle sbronze del sabato sera. A Jesolo arrivano le prime disdette dei tedeschi

Giovedì 25 Luglio 2019 di Giuseppe Babbo
Stretta sulle sbronze del sabato sera. A Jesolo arrivano le prime disdette dei tedeschi
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JESOLO - Decine di richieste di informazioni arrivate da tutta Italia. E come se non bastasse anche le prime disdette. In questo caso provenienti soprattutto dalla Germania, annunciate da turisti che non ne vogliono sapere di non poter bere alcol in spiaggia o nelle piazze. Anche se la limitazione è in vigore una sola sera a settimana. Per lo stesso motivo ieri da Confcommercio è stato precisato che gli alcolici si potranno consumare anche all'esterno dei locali, nelle aree di pertinenza dei locali stessi, ovvero in tutte le aree di disponibilità delle attività commerciali. Nel caso di feste in spiaggia, l'area di pertinenza diventa quella delimitata dal piano di sicurezza.

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E in questo modo ci saranno quelle che sono già state ribattezzate come delle riserve dello spritz. Oppure del mojito, visto che la voglia di festa sulla spiaggia parte dall'orario dell'aperitivo e finisce a notte fonda. Sono gli effetti dell'ordinanza anti alcol  varata dal Comune, che ha deciso di attuare la linea dura contro gli eccessi a base di alcolici. Il sindaco Valerio Zoggia ha infatti firmato un'ordinanza, in vigore da sabato prossimo fino al 14 settembre, che prevede per tutti i sabati dell'estate, dalle 20 alle 6, il divieto di consumo e detenzione di alcol in pubblico. Ad essere consentita sarà sola la vendita per asporto per uso domestico e la somministrazione nei locali. Per i trasgressori sono previste delle sanzioni di 200 euro. Un vero e proprio giro di vite per fermare la moda di giovani e giovanissimi pronti a calare in massa sul litorale per ubriacarsi. Naturalmente con tutti i problemi di sicurezza e di decoro che ciò comporta. Ma il provvedimento ha già superato i confini nazionali, arrivando anche in Austria e Germania, il cuore del mercato turistico jesolano.
MALINTESOProprio in terra teutonica più di qualcuno non ha gradito l'ordinanza minacciando di non varcare più i confini o di scegliere altre destinazioni. «C'è stata qualche disdetta, probabilmente fisiologica commenta il presidente dell'Associazione jesolana albergatori, Alberto Maschio ma soprattutto abbiamo registrato numerose richieste di spiegazioni. Il problema è che è stato dato un messaggio sbagliato: gli alcolici si possono bere, nei locali e nei chioschi. L'ordinanza, che riteniamo giusta, ferma quei ragazzini che arrivano in città solo per ubriacarsi nelle piazze pubbliche o nel lungomare». A ribadire il concetto è Confcommercio, che sta predisponendo anche del materiale informativo per i propri soci, tradotto in inglese, francese e tedesco. «Gli associati Confcommercio garantiscono la massima collaborazione con le forze dell'ordine per il rispetto dell'ordinanza, come sempre fatto - commenta il delegato comunale, Alberto Teso - . Ricordo che la prima versione dell'ordinanza, quella contro la Pasquetta alcolica era stata proprio da noi sollecitata e fortemente voluta. È necessario ribadire ancora una volta, che l'associazione tutela da sempre l'attività d'impresa nell'assoluto rispetto delle regole. Al contempo, non posso non stigmatizzare gli infondati attacchi al mondo del commercio, portati dai soliti noti in cerca di visibilità. L'offerta turistica di Jesolo non può prescindere dal divertimento, dalle feste, dalla musica e da tutto quanto viene richiesto dal turista».
BUON SENSOA chiedere buon senso è Lorenzo Vallese, di Veneto Chioschi, l'associazione che rappresenta i chioschi della spiaggia. «È fondamentale che venga riconosciuta la possibilità di consumare un alcolico in tutte le aree di pertinenza, dice comprese quelle delle feste sulla spiaggia indentificate con precisi piani di sicurezza. Se non fosse così tutte le feste sarebbero a rischio. Ci aspettiamo del buon senso, se un ospite si sposta con uno spritz in mano sotto il suo ombrellone o di un metro dalla zona di pertinenza, non può essere sanzionato». A difendere il provvedimento è il sindaco Zoggia: «Non c'è alcun proibizionismo spiega - . Vogliamo fermare certi comportamenti, che sono rischiosi per tutti. Ogni weekend ci venivano segnalati problemi, tra risse e schiamazzi. Se l'ordinanza ci permetterà di salvare anche una sola vita umana, vorrà dire che l'obiettivo sarà raggiunto».
Giuseppe Babbo

Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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