Inquinamento, le nuove regole dell'Europa e le conseguenze: «In Veneto 3 fabbriche su 4 dovrebbero chiudere»

Luca Zaia: «Le Alpi fanno da barriera, bisogna considerare la morfologia del territorio»

Venerdì 17 Marzo 2023 di Alda Vanzan
Inquinamento, le nuove regole dell'Europa e le conseguenze

Tra sette anni, per essere in regola con le nuove norme europee sull'inquinamento atmosferico, il Veneto dovrebbe bloccare il 75 per cento di tutti gli autoveicoli, sia privati che commerciali. Dovrebbe obbligare alla chiusura il 75 per cento delle attività industriali. Il 60 per cento degli allevamenti - mucche, galline, maiali - dovrebbe cessare. E anche il 75 per cento degli impianti di riscaldamento dovrebbe essere spento. Chi se lo immagina un Veneto così? Eppure, dagli studi e dalle simulazioni modellistiche elaborate dalle Arpa, le Agenzie regionali per la protezione ambientale, del Bacino Padano solo con questi interventi si potrebbe provare a essere in regola.

Il motivo è geografico.

Il Veneto, così come il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, il Piemonte, in parte anche l'Emilia Romagna, si trova in un "catino" dove l'aria ristagna perché le Alpi fanno da barriera

Una morfologia che l'Europa sembra non tenere in considerazione. In Germania, in Francia, in altri Paesi ci sono distese di terra spazzate dai venti. Qui, invece, il vento non basta per mandare via lo smog. Solo che le sanzioni che l'Europa ha in animo di mettere saranno uguali per tutti gli Stati membri. Ecco perché le Regioni del Nord Italia si stanno mobilitando.

Il tema è stato trattato mercoledì a Bruxelles durante la riunione della delegazione italiana del Comitato delle Regioni. «Una direttiva che considerasse l'Europa tutta uguale ci metterebbe in serio pericolo», ha detto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. E il presidente del Veneto, Luca Zaia: «Se la norma viene applicata senza i dovuti correttivi, e soprattutto senza buon senso, noi sostanzialmente cancelleremo aree europee, cioè le azzereremo da un punto di vista produttivo».

Inquinamento, la norma europea. Cosa cambia


Il 26 ottobre scorso la Commissione Europea ha pubblicato la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo per un'aria più pulita in Europa. Il recepimento nell'ordinamento nazionale è atteso entro il 2026. L'obiettivo è inquinamento zero. Il testo stabilisce valori limite da raggiungere entro il 2030 che si avvicinano a quelli proposti dall'Oms. Tra le novità: regole di informazione al pubblico, di accesso alla giustizia e anche di rivalsa verso le Amministrazioni da parte dei cittadini che hanno subìto danni sanitari per la cattiva qualità dell'aria. In pratica: vivo in un'area inquinata e mi ammalo ai polmoni? faccio causa al sindaco, al governatore, al premier.
Non solo. La direttiva desta "fortissime preoccupazioni" non solo per il Veneto, già in infrazione per il superamento di Pm10 (condanna) e di Pm 2,5 (messa in mora), ma per l'intero Bacino Padano e anche per lo Stato italiano, in quanto "espone al rischio di aumentare le procedure di infrazione". Le simulazioni hanno mostrato che il rispetto dei nuovi limiti proposti dalla Commissione non sarebbe raggiungibile neanche con la riduzione delle emissioni di tutti gli inquinanti dell'80% e con l'applicazione delle migliori tecnologie disponibili.
Questo non significa che le Regioni del Bacino Padano non debbano attivarsi per ridurre l'inquinamento atmosferico. Le misure dei vari piani - è stato sottolineato - hanno portato negli ultimi 15 anni a un significativo miglioramento della qualità dell'aria e "oggi il territorio padano ha tra le emissioni pro-capite più basse a livello europeo". Ma la nuova direttiva delinea uno scenario insostenibile, con ricadute economiche e sociali enormi. E quindi? E quindi, hanno detto Zaia e i colleghi governatori del Bacino Padano, la nuova norna europea dovrà avere dei correttivi. «La morfologia dei territori - ha detto il presidente del Veneto - è una componente che non è trascurabile».


Veneto, nuove regole sullo smog


Ieri, intanto, la seconda commissione del consiglio regionale del Veneto ha licenziato per l'aula la proposta di legge statale di iniziativa regionale di Andrea Zanoni (Pd). Il testo consente anche ai presidenti di Regione di intervenire, con specifiche ordinanze, per limitare il traffico veicolare al fine di ridurre l'inquinamento dell'aria. «È importante avere una regia unica - ha detto Zanoni - per poter intervenire efficacemente contro lo smog che, peraltro, non conosce confini amministrativi».

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