VENEZIA - Sono due le certezze che emergono dal sopralluogo effettuato ieri dai medici legali che hanno eseguito l'autopsia su Giuliano De Seta, il diciottenne morto schiacciato da una lastra di 15 quintali alla BcService di Noventa di Piave, durante lo stage.
La lastra di ferro non era legata alle catene che ne avrebbero evitata la caduta a terra, una volta crollati i cavalletti, e il fatto che Giuliano De Seta, di Ceggia, studente del Leonardo Da Vinci di Portogruaro, al suo quarto giorno di stage alla BcService e al lavoro - il pomeriggio del 16 settembre - su quella lastra, era stato ritrovato supino, schiena a terra e volto coperto dal lato più ruvido del piano su cui stava lavorando.
Si cercherà di capire come mai la lastra non avesse le catene, chi - e perché - le abbia tolte, come fosse posizionata sui cavalletti, se salda o in bilico e come mai, visto anche il peso, si sia spostata fino a cadere. In più, Giuliano De Seta era da solo? Tra le dichiarazioni anche quelle di chi racconta di aver visto Giuliano in piedi e poi aver sentito il tonfo. Come sia stato possibile, lo dirà solo una consulenza dinamica.
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