Ciclista contromano fa un incidente: il giudice gli nega il risarcimento

Giovedì 20 Ottobre 2022
Ciclista contromano fa un incidente: il giudice gli nega il risarcimento
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MESTRE - Sosteneva di essere stato investito, in sella alla sua bicicletta, da una vettura che non gli aveva dato la precedenza. E, non soddisfatto dell'acconto di 10mila euro ricevuto dalla compagnia di assicurazioni dell'automobilista, un ciclista mestrino ha citato a giudizio la donna che si trovava al volante per ottenere il risarcimento integrale dei danni subiti. Ma, nel corso della causa civile, svoltasi di fronte al giudice di pace di Venezia, Fabrizio Pertile, è emerso che la colpa dell'incidente era integralmente da addebitarsi al ciclista, il quale stava viaggiando contromano e si è schiantato sulla parte anteriore della fiancata della vettura quando questa si era già immessa nella strada principale.


RISARCIMENTO NEGATO
Per questo motivo il giudice di pace ha rigettato la richiesta di risarcimento e ha condannato il ciclista alla rifusione delle spese di lite, quantificate complessivamente in quasi 10 mila euro.

A questo punto, con molte probabilità, la compagnia di assicurazioni Groupama gli chiederà anche la restituzione dell'acconto. La vicenda approdata nelle aule di giustizia risale al maggio del 2015. Il ciclista, assistito dall'avvocato Giorgio Caldera, si è rivolto al giudice di pace raccontando di essere volato sull'asfalto per colpa della precedenza non rispettata da un'automobilista di Marcon, e di aver riportato lesioni a seguito del quale fu costretto a rivolgersi al Pronto soccorso dell'Angelo. A fronte alla richiesta di risarcimento danni si sono costituiti a giudizio Grupama assicurazioni, assistita dall'avvocato Fabio Gaudenzi e la conducente della vettura, patrocinata dagli avvocati Edoardo Andreotti Loria e Michela Trentin.


Nel corso della causa, grazie anche alla testimonianza di un altro automobilista che ha assistito all'incidente, è emerso che il ciclista stava procedendo contromano, vicino al marciapiedi, e che è piombato contro la vettura che si era già immessa nella strada principale. «Non sussiste alcun margine di dubbio sulla piena responsabilità del ciclista», si legge nella sentenza. Nella liquidazione delle spese di lite, il giudice ha applicato i parametri massimi «in ordine all'evidente infondatezza della domanda». La sentenza potrà essere impugnata in appello. (gla)
 

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