Rovinosa caduta con la bici elettrica, il ferito chiama in causa l'Atala: fissato il processo

Lunedì 17 Agosto 2020
Rovinosa caduta con la bici elettrica, il ferito chiama in causa l'Atala: fissato il processo
DOLO-MIRA - A fronte del rifiuto dell’azienda di risarcire il danneggiato, la querela ha fatto il suo corso: l’Ad dell'Atala dovrà comparire avanti il giudice di pace di Dolo in ottobre. Nessun risarcimento per la rovinosa caduta del ciclista mirese a causa di un difetto di fabbricazione della sua bici elettrica.

Al top manager lombardo  Giuseppe De Cesare si contestano i fatti del 4 dicembre 2018. Un 43enne di Mira  alle 20 stava tornando a casa dal lavoro in sella a una bicicletta a pedalata assistita Atala  che aveva appena acquistato, il 12 novembre, a Mira Porte, per  880 euro. Voleva utilizzarla in particolare proprio per il tragitto casa-lavoro. All’improvviso, però, la ruota anteriore del mezzo si è bloccata a causa - secondo l'accusa - di un difetto del piolo di aggancio del freno  anteriore  come si scoprirà dopo: il bloccaggio ha fatto da “leva” e il conducente è letteralmente volato a terra, danneggiando il mezzo ma, soprattutto, riportando lesioni pesanti. L’indomani mattina si è fatto accompagnare al Pronto Soccorso dell’ospedale di Dolo, dove le radiografie hanno constatato la frattura del piatto tibiale del ginocchio sinistro: è stato subito ricoverato nel reparto di Ortopedia, si è dovuto sottoporre a un intervento chirurgico. Insomma, un danno importante.



Il mirese, per essere risarcito , si è affidato a Studio 3A, società specializzata, che ha innanzitutto raccolto tutta la documentazione. Oltre ai certificati medici, è stata acquisita la testimonianza del passante che l’aveva soccorso e che aveva visto tutta la scena, notando come il blocco del freno anteriore fosse incastrato nella ruota. E’ stata pertanto presentata una dettagliata richiesta danni ad Atala, considerato peraltro che la bici a pedalata assistita era stata appena acquistata ed era abbondantemente in garanzia, ma nonostante tutte le prove esibite i tecnici dell’azienda non hanno voluto riconoscere il difetto asserendo  che sarebbe stato il proprietario a rompere il blocco-freno. E la compagnia di assicurazione di Atala, Groupama, ha  ripetutamente negato il risarcimento.

Nel frattempo, la denuncia-querela presentata dal danneggiato, ha così fatto il suo corso, la Procura di Venezia l’ha ritenuta fondata ed ecco il decreto di citazione a giudizio  dell’Ad dell’azienda, “per colpa consistita nell’aver costruito e posto in vendita un velocipede a pedalata assistita  privo dei requisiti di sicurezza”.
Ultimo aggiornamento: 14:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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