A4, nuova strage nel tratto maledetto: incidente tra pulmino dei disabili e tir. Le vittime disabili, volontari e l'ex sindaco

Il nodo dei lavori lunghi per la terza corsia. L'impatto è stato violentissimo, da chiarire le cause. Alla guida l'ex sindaco Massimo Pironi

Sabato 8 Ottobre 2022
Incidente in A4 sul tratto maledetto, strage di disabili
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NOVENTA DI PIAVE (VENEZIA) - Il furgone si schianta contro un tir fermo in colonna e in A4 all’altezza del casello di San Donà-Noventa è l’inferno. Proprio nel tratto maledetto di quell'autostrada. Ad accartocciarsi sul retro dell’autoarticolato è un Ducato dell’associazione Centro 21 di Riccione che assiste persone con sindrome di Down. Muoiono in sei.

Sul colpo. Intrappolati fra le lamiere. 

È in condizioni «molto gravi» ed è ancora in prognosi riservata all'ospedale Ca' Foncello di Treviso l'educatrice Romina Bannini, 36 anni, coinvolta nell'incidente avvenuto ieri lungo l'A4 Venezia-Trieste. Lo ha precisato l'azienda Ulss trevigiana, dopo che si erano diffuse notizie sul decesso della donna. Bannini era seduta sul sedile posteriore del furgone finito sotto un Tir, ed era stata estratta dal mezzo in gravissime condizioni. Un nuovo bollettino sanitario dell'Ulss è previsto alle ore 17.

Ancora sangue sul tratto maledetto della A4

Ventisei sono le persone decedute in soli tre incidenti in quel tratto della A4 che attraversa un fazzoletto di terra a cavallo tra il veneziano e la provincia di Treviso. Spesso definite tragedie ma per chi le ha vissute sono stragi che purtroppo non trovano fine. Velocità, inadeguatezza della rete viaria, mezzi obsoleti che viaggiano senza controllo, ma anche molta disattenzione e soprattutto nessun rispetto del codice della strada. A Nordest lo sanno bene che attraversare il Veneto orientale in autostrada è un terno al lotto. Insomma c’è da aver paura a viaggiare in A4. Eppure le segnalazioni dei cantieri non mancano, con tanto di messaggi sui pannelli o sull’App “Viaggiando” che indicano gli ostacoli come code o nebbia.

Le vittime: disabili, educatori e volontari

I deceduti sono il conducente, Massimo Pironi, 63 anni, ex sindaco della città romagnola, Valentina Ubaldi (22), Rossella De Luca (37) e il fidanzato Alfredo Barbieri (52), Francesca Conti (25), Maria Aluigi (34), tutti utenti della struttura per disabili. Dopo ore di agonia in ospedale, nel reparto di terapia intensiva del Ca' Foncello di Treviso dov'è stata ricoverata, speranze appese a un filo per l’educatrice Romina Bannini di 36 anni, seduta sul sedile posteriore. Lei è stata ricoverata in ospedale a Treviso. Tutte le salme delle vittime sono state trasportate all’obitorio di San Donà dove in serata sono giunti i familiari partiti da Riccione non appena la notizia della strage. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino e interrotto le manifestazioni per il centenario.

La ricostruzione della strage dei disabili del Centro 21

Il Fiat Ducato donato dal Lions Club al Centro 21 era partito nel primo pomeriggio da Riccione e si stava dirigendo nel borgo di Lauco, in provincia di Udine, dove nella giornata di oggi la comitiva avrebbe dovuto prendere parte all’iniziativa “Ventuno cuori in osteria” organizzata nella frazione di Vinaio in collaborazione con il centro per l’educazione Zaffiria di Rimini. In quel momento lungo la A4 erano segnalati rallentamenti a causa del traffico intenso tra MeoloRoncade e il bivio A4/A28 (Nodo di Portogruaro). Il conducente del furgone, l’ex sindaco romagnolo Pironi, si ipotizza per un malore o un momento di distrazione, non sarebbe riuscito ad evitare l’impatto con il mezzo che lo precedeva, un tir in movimento lento a causa di una coda formatasi poco più avanti per un mezzo pesante andato parzialmente a fuoco. Un urto devastante, con il Ducato che dopo aver tamponato si è accartocciato sotto il camion. Sul posto si sono precipitati numerosi mezzi del 118 e dei vigili del fuoco oltre alle pattuglie della polizia stradale. L’autostrada si è trasformata in un inferno di fuoco e lamiere, con i soccorritori impegnati in una disperata corsa contro il tempo. 

La lista dei morti continua ad allungarsi

È un bilancio che va aggiornato praticamente a giorni alterni. Nel tratto della A4 che attraversa il Veneto orientale, da Portogruaro a Quarto d’Altino, passando per Cessalto, ogni chilometro c’è stato un incidente mortaleLunedì 3 ottobre è toccato a Chiara Moressa, 40enne originaria di Piove di Sacco, che ha avuto solo la colpa di aver imboccato la A4. Aveva appena adottato un cagnolino quando con la sua Opel stava rientrando a casa. Entrata al nodo di Portogruaro aveva viaggiato per qualche chilometro nel tratto maledetto della A4 quando è stata schiacciata da un Tir che ha concluso la pazza corsa contro altri 5 mezzi pesanti. I soccorritori hanno cercato di farsi largo tra i rottami per soccorrere Chiara che purtroppo è rimasta stritolata tra i Tir

Il record negativo di vittime precedente: 13 morti nel 2003

Era il 13 marzo 2003 quando in quel tratto morirono in 13. Morti e feriti tra la nebbia e le fiamme. L’incidente si era verificato di mattina nel tratto Cessalto-Noventa, a causa della nebbia e dell’incendio scoppiato su un tir. Il bilancio fu tragico: tredici morti e 78 feriti, tra cui 15 in prognosi riservata, e quattro in pericolo di vita. 250 i veicoli coinvolti. Tra questi molti mezzi pesanti. Anche allora la Polstrada lanciò l’accusa: «Non è solo colpa della nebbia, ma dell’alta velocità». Tra gli incidenti più gravi anche quello dell'8 agosto 2008, a Cessalto: un camion, condotto da un cittadino polacco, fece un salto di corsia, morirono carbonizzati in sette, due vicentini, padre e figlio, una famiglia di Bologna, padre, madre e figlioletto di 10 anni, un cittadino marocchino e lo stesso autista del Tir.

Il tratto maledetto

Il tratto maledetto dell'A4 va da San Donà di Piave a Portogruaro, cioè nell'imbuto lungo 25 chilometri in cui l'autostrada si restringe da tre a due corsie, ormai l'unico segmento con questo tipo di configurazione. Appena si entra in Friuli Venezia Giulia sono invece in corso da anni i lavori per la costruzione della terza corsia, che si dovrebbero concludere entro l'estate 2023. Anche in quella zona si verificano ancora numerosi incidenti, a causa dei restringimenti provocati dai cantieri. Negli ultimi 21 mesi, le vittime lì,  sono state 37, di cui 16 soltanto da gennaio a oggi. La dinamica prevalente è lo schiacciamento dei veicoli: nella maggior parte dei casi, per improvvise code o rallentamenti, si verificano tamponamenti multipli, anche tra Tir. Quanto al progetto complessivo, nel 2005 il Cipe ha approvato l'ampliamento a tre corsie per un totale di 95 km dal Passante di Mestre alla diramazione dell'autostrada A34, a Villesse, in direzione della Slovenia. Finora ne sono stati completati 49. Nel 2014 è stato inaugurato il primo lotto di 18 km da Quarto d'Altino a San Donà di Piave. Attualmente sono in corso i lavori di allargamento della sede autostradale tra Portogruaro e Alvisopoli: quelli tra San Donà di Piave e Portogruaro e tra Palmanova e Villesse (una decina di chilometri) non sono ancora iniziati. Al momento sono stati spesi circa 2 miliardi di euro. Nei prossimi mesi la concessionaria Autovie Venete investirà 50 milioni di euro per costruire 10 cavalcavia nei 25 chilometri che attraversano il Veneto orientale. Lavori preliminari alla realizzazione della tanto auspicata terza corsia.

«Bisogna accellerare i lavori per la terza corsia»

«Basta. Bisogna fermare questa mattanza continua. Non può essere un caso, non lo è. Questo tratto dell’autostrada sembra diventato una sorta di triangolo delle Bermuda, ma qui non c’è nulla di imponderabile. A causare tutte queste tragedie ci potrà essere il fattore umano, ma da solo non può spiegare lo stillicidio continuo di incidenti mortali. Questa autostrada non è più in grado di assorbire il volume di traffico che la investe e i lavori per la terza corsia vanno accelerati». Il sindaco di Cessalto, Emanuele Crosato, è a pochi metri dal luogo in cui si è consumata l’ultima strage in A4, con altre sei croci piantate poco oltre il casello di Noventa, in corrispondenza di uno dei due parcheggi dell’outlet. «Proprio in questi giorni – aggiunge – sono stati contattati i proprietari dei terreni prospicenti l’autostrada per procedere con gli espropri e gli appalti per l’allargamento. Ma temo di non sbagliare se affermo che non saranno sufficienti i miei 5 anni di mandato per vedere realizzata la terza corsia da qua a Portogruaro».

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Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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