Incendio a Venezia, solidarietà alla famiglia che ha perso tutto: «Ci hanno donato 6mila euro in poche ore. Morto il nostro gatto»

Venerdì 23 Settembre 2022 di Tomaso Borzomì
Incendio a Venezia, scatta la gara di solidarietà per la famiglia che ha perso tutto: «Ci hanno donato 6mila euro in poche ore»

VENEZIA - La gara di solidarietà per la famiglia Quaglio colpita dall’incendio di calle della Regina, a Santa Croce, è partita alle 11 del mattino di ieri.

Pierpaolo Gelussi non c’ha pensato due volte e ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme per sostenere chi di punto in bianco si è trovato a dover resettare il proprio vissuto.

Solidarietà alla famiglia Quaglio

E anche l’associazione “Duri i banchi” ha già messo sul piatto un sostegno economico da dare alla famiglia ed è alla ricerca di un alloggio per consentire di ripartire. I veneziani non si sono fatti attendere, visto che alle 19 la cifra raccolta sotto al titolo “Aiutiamo la famiglia Quaglio” era di quasi seimila euro grazie all’impegno di poco meno di duecento donanti. Una cifra frutto della pura solidarietà dei residenti, che tra offerte di cinque euro o oltre duecento si sono stretti attorno al nucleo famigliare di Santa Croce. Gelussi racconta la genesi della raccolta, sebbene non conosca direttamente la famiglia: «Mia figlia frequenta lo stesso istituto di uno dei due ragazzi colpiti dall’incendio. Vivevano su una casa che non esiste più, stamattina dopo un mini-summit con mia moglie e mia figlia ci siamo detti che era giusto fare qualcosa per aiutarli. A parole son bravi tutti, non siamo gente da like su facebook, sette anni fa ero in Riviera del Brenta a tagliar tutto, bisogna darsi da fare». Anche se però i social aiutano: «Collaboro molto con “Venezia non è Disneyland” (che ha subito appoggiato l’iniziativa) e infatti hanno sposato la causa veicolando la raccolta fondi, perché io da semplice elettricista non avrei potuto dare molta rilevanza alla cosa». L’asticella, ambiziosa ma non impossibile, è a 50mila euro, cifra che sicuramente non permetterà di ricostruire l’appartamento, ma almeno di ripartire.

Il racconto

Emozionato, Paolo Quaglio ha raccontato il suo stato d’animo: «Pochi ma boni, in questa città non siamo in tanti, ma non riesco a rispondere a quanta generosità sto ricevendo». L’uomo si è visto crollare il mondo addosso, quando mercoledì la sua casa è andata a fuoco in calle della Regina, ma i primi pensieri sono per la salute dei cari e per la risposta della città, oltre al dispiacere “per aver creato disagio”. «Ieri sera dicevo ai vigili del fuoco e agli agenti della polizia locale intervenuti, che si sono spesi in maniera esemplare, che siamo restati in pochi, ma davvero buoni», esordisce nel raccontare la disavventura. È poca la voglia di ripercorrere quanto accaduto, così preferisce concentrarsi sul lato positivo della tragedia, osservando il bicchiere mezzo pieno: «Che mi conoscano o meno sto ricevendo grande solidarietà, che non ho chiesto e mi trova in imbarazzo perché sono schivo». E prosegue: «Sono molto grato alle persone che si stanno spendendo anche solo con un pensiero, un dramma, ma stiamo tutti bene e non si è ferito nessuno. Si è messo di nuovo a rischio la città e il vicinato e le cause sono ancora da stabilirsi». Ci vorrà molto tempo prima di tornare nelle abitazioni definitivamente, la prima mossa è stata però quella di accertarsi che dal punto di vista della salute tutti stessero bene: «La casa è inagibile, fortunatamente gli inquilini di primo e secondo piano possono già rientrare nei loro appartamenti stasera (ieri, ndr) e il Nono risorto può aprire».

Diversa la faccenda che riguarda la famiglia: «Noi per parecchio tempo non ci torneremo, ci saranno le indagini e la messa in sicurezza». Ieri Quaglio è però tornato a casa per una delle priorità che riguarda una vita, quella del gatto Humphrey: «Sono andato su per cercare di capire cosa si potrà recuperare, purtroppo un micio non ce l’ha fatta ed è rimasto soffocato in una stanza, mentre l’altro è scappato. Speriamo di trovarlo. Sono una serie di sfortunati eventi, ma siamo grati della generosità che non sento neanche di meritare. Spero di non aver dato troppi disagi ai vicini, è una cosa che mi urta, mi consola il fatto che potesse andare peggio».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 19:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci