Dopo 20 giorni di rianimazione è morto l'imprenditore Barzaghi

Sabato 10 Aprile 2021 di Daniela Ghio
Dopo 20 giorni di rianimazione è morto l'imprenditore Barzaghi
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VENEZIA - Non ce l'ha fatta Massimo Barzaghi, 68 anni, titolare insieme al figlio Fabio e alla moglie Maria Rosa di una azienda di attrezzature e forniture di refrigerazione molto nota in città.

Dopo 20 giorni di ricovero in rianimazione all'ospedale di Dolo ieri mattina il Covid 19 se lo è portato via. Era conosciutissimo a Venezia nell'ambito dei pubblici esercizi: per 50 anni aveva venduto attrezzature per bar e ristorazione e curato la loro manutenzione. Proprio facendo una manutenzione aveva probabilmente incontrato il virus. La malattia si è manifestata dopo un weekend in montagna, dapprima con un malessere, poi peggiorato nei giorni seguenti, e pertanto era stato ricoverato dapprima nella terapia dell'ospedale dell'Angelo a Mestre e poi trasferito in rianimazione sotto ossigeno all'ospedale di Dolo. «Siamo profondamente addolorati e stupiti commenta il figlio Fabio, campione di voga veneta che ha partecipato a dieci regate storiche - Mio padre godeva di buona salute, non capiamo perché non ce l'abbia fatta. Ci siamo ammalati tutti di Covid, sia io che mia madre, la mia compagna e mio figlio, ma nessuno di noi in maniera così grave. Ci siamo curati tutti a casa senza grossi problemi». Barzaghi abitava a Cannaregio ed è proprio nel suo sestiere, nella parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo, che martedì 13 aprile alle 11 verranno celebrati i funerali dell'imprenditore. Massimo Barzaghi aveva iniziato giovanissimo la sua carriera insieme a Stefano Gavazzi e a Angelo Toffano e per molti anni era rimasto come socio della ditta Toffano (diventata Gbt, Toffano Gavazzi Barzaghi, con sede a San Polo) di forniture alberghiere e ristorazione. Poi, negli anni '90, i tre soci si erano divisi e Massimo aveva aperto una propria ditta a gestione familiare. «Solo mio fratello Alberto non è nella ditta spiega Fabio Barzaghi -. Mio padre gli aveva trasmesso la sua passione per l'antiquariato e oggi gestisce due negozi di antichità». Ma non era questa la sola passione del signor Massimo: amava tutti gli sport, e in particolare amava andare in barca o in catamarano, come l'attività subacquea, lo scialpinismo e la bicicletta. Michele Scibelli, amico e commercialista di fiducia, lo ricorda come un «gran lavoratore, una persona serissima che ha sempre investito nella sua azienda facendo lavorare la sua famiglia. In questi ultimi mesi stava pensando di passare la ditta al figlio. Nel suo ha sempre aiutato tutti quelli che avevano bisogno. Una perdita significativa per la città e per il mondo dei pubblici esercizi». Barzagli aveva infatti un rapporto particolare con i propri clienti - tra cui i ristoranti Algiubagiò, Florida, Al Calice e Riviera - molto amichevole e umano, sempre disponibile ad aiutarli a qualunque ora nelle emergenze. 


IL BILANCIO

Nel frattempo il bollettino di Azienda zero ha visto, nella giornata di ieri, 4 decessi e 109 nuovi contagi. Incoraggiante il calo dei ricoveri, come segnalato anche ieri dal responsabile della campagna vaccinale dell'Ulss 3, Luca Sbrogiò: «Ci pare di poter rilevare un calo che starebbe ad indicare che anche questa terza fase va via via diminuendo la sua intensità. Calo che sarebbe importante per le nostre strutture, dove oggi sono ricoverati 272 pazienti, 29 dei quali sono in condizioni critiche». 

Ultimo aggiornamento: 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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