VENEZIA - La Guardia di Finanza di Venezia ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura di Pordenone nei confronti dell'amministratore unico di una società responsabile dei reati bancarotta fraudolenta e auto-riciclaggio. Il provvedimento è frutto dell'esito delle investigazioni condotte dai militari della Tenenza di Caorle sul fallimento di un'azienda edile.
Gli accertamenti hanno permesso di verificare che il dissesto non era stato determinato dalla crisi economica ma dal comportamento tenuto dall'amministratore che, a più riprese, ha sottratto beni e risorse finanziarie dalla società.
La prima è relativa ai proventi delle pigioni derivanti dall'affitto di immobili intestati alla società che, anziché confluire nell'attivo patrimoniale, sono stati canalizzati sul conto corrente personale con la causale «rimborsi». La seconda riguarda, invece, un'auto di grossa cilindrata di cui è stata simulata la cessione ad un'altra azienda riconducibile all'imprenditore ad un prezzo irrisorio, giustificato da una falsa dichiarazione di stato incidentale.