San Giuliano, un terminal da 25 milioni di euro per "liberare" Venezia

Nuovo hub terra-acqua per liberare il centro storico

Sabato 24 Aprile 2021 di Elisio Trevisan
I collegamenti previsti per il nuovo terminal tra San Giuliano e i Pili
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MESTRE - Dopo Montiron e terminal di Tessera, il T2, tocca alla progettazione del terminal di San Giuliano. Un po’ alla volta un’amministrazione di centrodestra (Brugnaro) sta ponendo le basi per realizzare quel che aveva previsto una giunta di centrosinistra (Orsoni), e codificato nella Variante al Prg per la terraferma elaborata dall’assessore D’Agostino e approvata nel 1999, e al contempo per completare il progetto del parco di San Giuliano dell’architetto Di Mambro approvato nel 1996. Dopo l’”Hub San Giuliano”, così si chiamerà il nuovo terminal, mancherà da progettare solo quello di Fusina, e poi la corona attorno al centro storico sarà completa. Il nuovo passo in avanti della Giunta fucsia, dunque, è la gara che partirà entro un mese per l’affidamento dell’incarico di realizzare uno studio di fattibilità per il “Nuovo hub terra-acqua in area San Giuliano”, studio che dovrà prevedere tre alternative progettuali per un terminal che presumibilmente costerà 25 milioni di euro e occuperà circa 4 ettari, 2 a nord e 2 a sud della testa del Ponte della Libertà.


PROPRIETA’ DELLE AREE
Si tratta di aree di patrimonio del demanio dello Stato (come l’isola delle Statue tra punta San Giuliano e il ponte della Libertà), dell’Ater e anche dei privati che, nello specifico, sono la società Porta di Venezia proprietaria dei 45 ettari dei Pili, acquistati nel 2005 da Luigi Brugnaro e affidati, assieme ad altri beni, ad un blind trust per evitare le accuse di confitto d’interessi.
Gli obiettivi principali della nuova iniziativa del Comune, che si inserisce nel Pums Ve2030, il Piano urbano della mobilità sostenibile approvato a novembre del 2019, sono due: da un lato liberare il ponte della Libertà, che è l’unica strada di accesso a Venezia con una media di 170 mila persone al giorno che lo percorrono (non in periodo di Covid naturalmente) e molte di più nei periodi di punta, e liberare così anche piazzale Roma e il Tronchetto dall’assedio del traffico; dall’altro offrire nuove vie di accesso al centro storico, non tanto e non solo per i turisti, ma soprattutto per i residenti. «Se vogliamo riportare abitanti a Venezia dobbiamo dare la possibilità di raggiungerla facilmente con l’auto e con i mezzi pubblici, oltre che con le bici» spiega l’assessore alla Mobilità Renato Boraso che sta lavorando da mesi sulle principali vie di forza per l’accesso a Venezia.

Per il terminal del Montiron, e il collegamento con Burano, la gara per la progettazione è già stata avviata, sul terminal T2 di Tessera il progetto in carico a Save gestore dell’aeroporto c’è già ma è bloccato a causa della crisi da pandemia, e ora tocca, dunque, a San Giuliano con una spesa iniziale di 363 mila euro per i professionisti.


I CONTENUTI
Che cosa dovrà contenere il progetto? Un parcheggio scambiatore in punta San Giuliano e uno ai Pili, un ponte ciclopedonale per collegare San Giuliano, e quindi il parco, alla pista lungo il ponte della Libertà; una nuova stazione ferroviaria, una nuova fermata del tram, fermate per i vaporetti sia a San Giuliano sia ai Pili; e, ancora biglietterie, locali di attesa, bagni pubblici, pannelli informativi, e servizi al passeggeri in generale, anche di natura commerciale come punti di ristoro; i progettisti, che avranno 150 giorni di tempo, dovranno porre particolare attenzione anche alle nuove modalità di trasporto come i droni e le imbarcazioni a idrogeno; il tutto dovrà essere pensato con tecniche di ingegneria naturalistica per inserire l’hub nel paesaggio circostante. «Sono tutti progetti pubblici: parcheggi, ponte, fermata... non c’è nulla di privato, è un progetto per risolvere i grandi nodi della mobilità» afferma Boraso. Tutto pubblico, d’accordo, ma anche su aree private che fanno capo al sindaco Brugnaro. «Il terminal sorgerà a nord e a sud della testa del Ponte della Libertà, quello è il luogo ideale di cui si parla da sempre - risponde l’assessore -. Quanto al privato, o si procederà con un esproprio oppure, siccome il blind trust ha già ceduto gratuitamente le aree per la pista ciclabile, può darsi che faccia una cessione bonaria anche dei 2 ettari per il terminal». Voi avete calcolato che serviranno poco più di 25 milioni di euro per costruire l’”Hub San Giuliano”, che potrebbero anche raddoppiare in base al progetto che verrà scelto, ma dove li troverete? 


I SOLDI
«Contiamo nel Recovery Plan di cui un elemento fondamentale è che i soldi vengono stanziati solo a fronte di progetti già pronti - risponde Renato Boraso -. Per questo noi li stiamo preparando ed entro pochi mesi li avremo. In tal modo potremo aprire il dibattito con le Municipalità, i cittadini, le categorie, e allo stesso tempo saremo pronti per approfittare dei soldi del Recovery Plan. D’altro canto da troppi anni tutti continuano a riempirsi la bocca chiedendo di togliere traffico da piazzale Roma ma non passano mai ai fatti, buttano lì idee senza avere dati economici e tecnici a disposizione».

Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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