Una discarica sulle passerelle dell'acqua alta: San Marco trattata come una pattumiera

Giovedì 20 Settembre 2018 di Giorgia Pradolin
Le immondizie abbandonate dai turisti sulle passerelle dell acqua alta in piazza San Marco
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VENEZIA - Le passerelle per l’acqua alta in piazza San Marco utilizzate come “discarica” per i rifiuti. Negli ultimi giorni, che per temperature e numero di visitatori sembrano più estivi che autunnali, le pedane accatastate in piazza sono diventate un ricettacolo di immondizie da passeggio, resti di quel cibo da asporto al centro delle polemiche. C’è chi punta il dito sull’inciviltà dei turisti mordi e fuggi, ma c’è chi sostiene che andrebbe fatto un “mea culpa”, perché i cestini dell’immondizia per strada scarseggiano. Se ne trovano davanti alle Procuratie Nuove e al Museo Correr, ma dal ponte della Canonica fino alla piazzetta dei Leoncini non ce n’è uno. Anche calle San Basso ne è sprovvista, dove si trova il deposito zaini della Basilica e i turisti fanno le code al mattino. Per trovarli, occorre proseguire sotto le Procuratie vecchie fino a superare il Caffè Quadri. Ma non tutti lo sanno e non tutti hanno la buona educazione di tenersi in mano bottigliette e cartacce. 
I COMMERCIANTI Il fenomeno non è nuovo agli operatori commerciali di quell’area, che però si dividono in due fazioni: chi vorrebbe più contenitori nei dintorni, e chi invece preferisce farne a meno perché teme l’effetto discarica. A farne le spese però non sono solo le passerelle dell’acqua alta, ma anche le colonne antiche delle Procuratie, la vera da pozzo in piazzetta dei Leoncini, le calli attorno alla Piazza. Perché anche nell’affolla calle Larga San Marco, dove vi sono negozi e ristoranti, i contenitori dei rifiuti scarseggiano. Giovanni De Vei del negozio di vetri artistici Bastianello in Piazzetta dei Leoncini, ricorda che fino a qualche anno fa c’erano 4 cestini attorno al negozio, e da quando sono stati rimossi la situazione del decoro è migliorata. «Ce n’erano tre davanti alla parete della basilica - ricorda il commerciante - e un altro in calle San Basso. Ma si riempivano nel giro di mezz’ora e i passanti li ricoprivano d’immondizia. Non era un bel vedere. Certo la cosa migliore sarebbe avere più contenitori e tenerli puliti, ma servirebbe un passaggio continuo da parte degli spazzini». L’area della piazzetta ora ne è sprovvista, anche per ragioni di sicurezza legate all’antiterrorismo. 
CESTINI NO La Piazzetta dei Leoncini è anche la zona dove più bivaccano i visitatori. «Piuttosto che avere cestini pieni e sporchi come prima è meglio non averli - rincara De Vei - La situazione dei bivacchi è migliorata da quando ci sono i Guardians, che servirebbero anche d’inverno: ormai a Venezia non esiste più la stagione turistica». Di opinione simile è Paolo, che lavora all’American Snack Bar sotto l’orologio della Piazza. «Non ho mai visto un turista multato per aver abbandonato rifiuti - afferma il veneziano - ma occorre sanzionare perché passi il messaggio. Inoltre bisognerebbe educare i turisti ai corretti comportamenti, questo è l’unico modo per ottenere risultati. Mettere degli altri contenitori come quelli attuali significherebbe vederli riempire di qualsiasi cosa. Servirebbero semmai dei piccoli cestini da passeggio, magari con capacità di compattare e dividere plastica e vetro dal resto».
CESTINI SI’ Massimo Milanese, direttore del Caffè Lavena, i cestini dell’immondizia li rivorrebbe, in quell’area. «Ieri (martedì per chi legge, ndr) un turista è entrato nel Caffè solo per lasciare una bottiglia vuota sopra al vassoio del cameriere. E’ solo l’ultimo caso. Penso che se tornassero i contenitori anche in questa parte della Piazza la situazione migliorerebbe. Inoltre andrebbero rimosse sedie e tavolini del plateatico dell’ex Caffe’ Totobar, chiuso da tempo e in fase di restauro. Sono lì accatastate da un anno e i turisti ci buttano dentro i rifiuti». A chiedere più contenitori per strada sono anche i veneziani, e non solo a San Marco. «La Piazza soffre di particolare affollamento e quindi sporcizia - spiega Marina che abita a Castello, 50 anni - ma sono molte le zone scoperte dai cestini. Basta pensare al percorso che va da campo Santi Giovanni e Paolo fino alla Bragora, o alla riva delle Fondamente Nove, dove nonostante il gran numero di turisti che si imbarcano per le isole, ce n’è uno solo».
Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 14:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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