Tribe, tempio del lusso tra gli ostelli: servizi al top di gamma ma al prezzo di un 4 stelle

Sabato 5 Settembre 2020 di Elisio Trevisan
Tribe, tempio del lusso tra gli ostelli: servizi al top di gamma ma al prezzo di un 4 stelle
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MESTRE Tribe, come tribù di nativi dell'era dei comfort super lusso pagati, però, al prezzo di un hotel a quattro stelle. Questo sarà il Tribe di via Ca' Marcello, il nuovo albergo che sta sorgendo a fianco della sede dei Sindacati (sui 10 mila metri quadrati di terreno libero che era di Immoarea Spa, società in concordato) con 35 milioni di euro che il gruppo tedesco Mtk, di Ivan Holler e i soci Tilmar Hansen e Delf Stuven, ha deciso di portare avanti dopo un po' di tentennamenti a causa dell'emergenza coronavirus.

L'unica differenza rispetto ai cantieri che hanno realizzato gli alberghi e gli ostelli che Mtk ha già costruito sull'area a ovest del cavalcavia di Mestre sarà data dai tempi, nel senso che in questo caso le imprese Setten e Di Vincenzo, con la progettazione dell'architetto Luciano Parenti, per innalzare il nuovo edificio da 286 camere per circa 600 posti letto non correranno come razzi ma se la prenderanno più comoda, in modo da arrivare ad inaugurare la struttura quando questa pandemia sarà un ricordo, vale a dire nel giro di due anni e mezzo.

Una volta completata l'operazione, il gruppo Mtk consegnerà le chiavi alla società Amapa di Roma che gestirà il nuovo albergo con il marchio Tribe del gruppo francese Accor che, sotto una trentina di marchi di super lusso, lusso, medi ed economici, ha 5.500 hotel e 200 mila dipendenti in tutto il mondo. Tribe è un nuovo brand e l'hotel di Mestre sarà uno dei primi, dopo quello di Perth in Australia e un altro a Parigi: un quattro stelle, dunque, con i servizi di un 5 stelle ma con prezzi più competitivi.

L'altra novità riguarda la parte urbanistica, perché il Tribe completerà la cittadella degli hotel di via Ca' Marcello e quindi sarà integrato con le altre cinque strutture già esistenti. Come? Con un grande passaggio ciclopedonale sotto al cavalcavia: la società Progetto Mestre2 sempre del gruppo Mtk, infatti, ha acquistato il terreno sotto a due delle campate del cavalcavia, quelle che si affacciano sui binari. Ora il passaggio non si vede perché c'è un muro di separazione ma basta demolirlo per realizzare l'attraversamento che unirà gli alberghi esistenti con quello che sorgerà, passando tra il fianco dell'edificio dei Sindacati e i binari; e, una volta realizzato, si collegherà pure con la pista costruita anni fa e che arriva fino al binario 1 della stazione di Mestre.

I NUMERI
Entro due anni e mezzo in via Ca' Marcello, dunque, ci sarà un'offerta di 4.600 posti letto: i 600 nuovi che si aggiungeranno ai 2 mila dell'ostello AO, al 4 stelle superior Leonardo Royal, all'ostello dell'austriaca Wombat's, al residence per famiglie Staycity Aparthotels Venice Mestre e all'hotel 7 Days Premium a tre stelle del colosso cinese Plateno.

E poi, avvicinandosi alla stazione, ci sono i 780 dell'ostello di design Anda dietro all'hotel Plaza, i 600 che prima o poi dovrebbe realizzare il gruppo Ikea dietro al park Touring di via della Stazione e i circa 500 dell'albergo che costruirà il gruppo Salini nell'area di via Ulloa a Marghera; in ballo, infine, c'è un altro migliaio di posti letto previsti in due nuove torri che l'Accordo di programma sulla riqualificazione dell'area della stazione prevede al posto dell'ex Poste del tedesco Michale Kluge (che costruì il primo ostello della zona, l'AO di via Ca' Marcello, oggi di un fondo americano) e dei due edifici a fianco di proprietà delle Ferrovie. In definitiva oltre 8 mila posti letto che, salvo Covid ed eventuali nuove differenti amministrazioni comunali, caratterizzeranno la zona della stazione.

Ultimo aggiornamento: 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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