La locandiera Elisabetta va da Cortina a Venezia e apre un hotel extralusso

Martedì 24 Settembre 2019
La locandiera Elisabetta va da Cortina a Venezia e apre un hotel extralusso
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VENEZIA - «Venezia è una città difficilissima, è faticosissima ma dove il tempo si è fermato e dove una locandiera, come sono io, non poteva che tornare. Venezia ti impone i suoi tempi, il cantiere è durato il doppio ad esempio, e far turismo in questo senso è far star bene il cliente e Venezia ti fa questo effetto, se vissuta in un certo modo. Voglio dare un prodotto turistico vero dove si può staccare». A riassumerla, è questa la filosofia che ha portato Elisabetta Dotto, imprenditrice «locandiera», come lei stessa ama definirsi, anima dell'Hotel Ambra a Cortina D'Ampezzo ad aprire un hotel a Venezia, dove venerdì scorso ha inaugurato ufficialmente il suo Excess Venice Boutique & Private Spa, un albergo 4 stelle superior a San Basilio, lì dove da anni esisteva il San Sebastiano Garden.  Tre piani, sedici stanze e un look lussuoso e frizzante. Laccature, sete, broccati ma anche, soprattutto, attenzione per il cliente: l'idea dell'eccesso declinato nella cura maniacale dei dettagli, nella ricercatezza degli arredi  e dei colori, nella rottura con l'accoglienza classica, prima del ceck in - ad esempio - viene offerto un cocktail. «L'idea è quella di allontanarmi dal turismo di massa di Venezia - continua la locandiera Dotto, che ha aperto il suo luxury hotel il 20 luglio, in occasione del Redenmtore - Ogni camera ha una Spa privata. Chi soggiorna da noi deve recuperare il proprio tempo, sfruttando ciò a cui la città obbliga: andare a piedi, sfruttare la lentezza che qui è un pregio. Come mai Venezia? Mia nonna era di Pellestrina, faceva l'albergatrice a Treviso. Negli anni 60 mio padre ha costruito un albergo nella costiera Adriatica. Venezia è punto d'arrivo di una carriera che ha spaziato in tutto il Veneto. Sono dieci anni che cerco un albergo a Venezia ma non c'erano mai requisti. Non volevo solo una struttura, volevo una storia».
Ed eccolo lì l'albergo a Dorsoduro, una vecchia casa a Dorsoduro in un sestiere che non è ancora terreno di conquista del turismo di massa, il mordi&fuggi che la «locandiera» vuole spezzare. «All'Excess il cliente si può rilassare e vedere una Venezia rimasta autentica. Il concetto - precisa - è quello di un turismo slow, le suite hanno il camino in camera, la colazione viene fatta in un giardino interno, una caratteristica che cercavo». E il nome? «L'eccesso, nell'accezione positiva, è una mia caratteristica. Volevo trasmettere la natura del mio carattere al mio albergo. Ricerca, dettagli e ospitalità inconfondibile». (n.mun.) 
Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 12:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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