L'hotel Bauer, la rinascita in tre anni: l'accordo sindacale mette in salvo duecento lavoratori

Mercoledì 11 Gennaio 2023 di Marta Gasparon
L'hotel Bauer

VENEZIA - Alla fine l'accordo è stato trovato. Dopo una lunga serie di trattative e discussioni partite a giugno scorso, per cercare una soluzione che salvaguardasse i 200 posti di lavoro a rischio a causa dei tre anni di chiusura previsti per motivi di ristrutturazione dello storico hotel, per il Bauer e per i suoi lavoratori inizia ora un nuovo capitolo.
Ogni incertezza si è dissolta lunedì scorso, nella sede della Regione, con un lieto fine che porta con sé il blocco dei licenziamenti coatti da parte dell'azienda, destinato a garantire ai lavoratori una prosecuzione della loro attività non appena il Bauer riaprirà le porte al pubblico. Trenta mesi di stop al termine dei quali l'hotel veneziano verrà inaugurato sotto la nuova insegna del gruppo Rosewood che avrebbero potuto tramutarsi in un vero e proprio incubo per le 200 famiglie coinvolte nella vicenda. Ma così non sarà. Ad annunciarlo sono le sigle sindacali Filcams Cgil e Uiltucs di Venezia, spiegando come l'accordo preveda anche l'impegno formale da parte dell'azienda per l'attivazione di una cassa integrazione della durata di 24 mesi (il massimo possibile) e un'uscita su base volontaria tramite incentivi. «Oltre una cinquantina stanno valutando di uscire - analizza Renato Giacchi (Filcams Cgil) - Anche perché al momento il settore del turismo necessita di personale.

Tra i lavoratori c'è chi si è già guardato intorno».

Mentre tutti gli altri potranno contare su una cassa integrazione erogata per l'80% dallo Stato e per il 20% dall'azienda stessa, «poiché andremo a sostituire il lavoro in loco con un'attività formativa attivata dall'ente bilaterale del turismo di Venezia». Se tenuto conto di entrambe le percentuali, i lavoratori raggiungeranno i 1.300 euro netti al mese, una cifra superiore a quella della cassa integrazione normale. «Partivamo dal presupposto continua Giacchi, contento per il risultato che non esiste una cassa integrazione a zero ore applicabile, ad oggi, nel turismo. Con l'aiuto del Ministero e delle nostre confederazioni, abbiamo dunque raggiunto il primo accordo di questo tipo a livello nazionale». Se la prima fase è stata chiusa lunedì tramite firma, la seconda per la stipula definitiva dell'intesa sulla cassa integrazione è fissata in calendario per il prossimo 17 gennaio, alle 11.
«L'accordo è stato raggiunto con collaborazione e serenità da parte di tutti», precisa il general manager del Bauer, Vincenzo Finizzola, che sottolinea come le varie parti in causa ne siano uscite soddisfatte. «Il 17? Sorprese non ce ne saranno», conferma. Soddisfazione per l'epilogo della vertenza Bauer, arriva anche dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin. «Fin dall'inizio il suo commento sono stata al fianco delle maestranze, al tavolo delle trattative. Ma non si deve abbassare la guardia, in quanto le crisi aziendali in corso sono molte. Come quella per l'applicazione del secondo livello contrattuale alla Koiné di Martellago».

 

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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