L'Home Festival cambia volto: più pop e prezzi bassi

Giovedì 5 Marzo 2020 di Elisio Trevisan
Il palco della prima edizione dell'Home Festival lo scorso anno
MESTRE - L’Home punta a cinquantamila spettatori al parco di San Giuliano contro i 15mila del 2019, e chiude con Treviso, un doppione che l’anno scorso aveva prosciugato le energie dei promoter. Per il decimo compleanno l’organizzazione del festival musicale cambia tutto, pur restando nel solco della tradizione che ha visto nascere e crescere una manifestazione per giovani e famiglie. L’anno scorso al Parco di Mestre la prima edizione è stata un flop per chi l’ha vista da fuori, ma per l’Home e per il Comune che, attraverso Vela, segue tutti gli eventi in città, è stato solo il primo approccio di una manifestazione che dovrà crescere nel corso dei nove anni stabiliti da contratto. Contratto che, se da un lato lega il Comune a un privato per tutto questo tempo qualunque cosa accada, dall’altro motiva (quasi costringe) il privato a dare il meglio per far funzionare la cosa. Non a caso, nonostante le assicurazioni dell’anno scorso che l’Home non avrebbe abbandonato la Marca, per il 2020 di fatto si concentrerà su Mestre: a Treviso niente più grandi eventi, in particolare prima dell’estate, limitando l’impegno alle iniziative non da grandi folle. Per marcare il cambio di passo il marchio Home si trasferisce definitivamente, armi e bagagli, a Mestre: l’anno scorso l’avevano chiamato Home Venice Festival, per far intendere che in ogni caso sarebbe rimasto anche il capostipite Treviso (nonostante già nel 2019 nella Marca il festival avesse cambiato nome in “Core”), quest’anno a San Giuliano dal 10 al 12 luglio si terrà l’Home Festival e basta. Cambierà anche la musica: la lista degli artisti è ancora in corso di completamento e le prevendite dei biglietti apriranno la prossima settimana, ma già da ora si sa che non sarà più un happening di reggaeton, trap e altri generi per giovanissimi, ma un evento con una scaletta più pop, italiano e internazionale, capace di richiamare un maggior numero di spettatori. «Come per il carnevale, che quest’anno abbiamo voluto estendere in terraferma con le sfilate dei carri a Campalto e Marghera, il palco in piazza Ferretto e via di seguito, la decima edizione dell’Home dovrà recuperare il pubblico del territorio, oltre che richiamare persone dal resto d’Italia e dall’estero» spiega Fabrizio D’Oria, direttore dei Servizi settore turismo, ticketing Tpl, marketing, eventi & congressi di Vela, società della galassia Avm. Come fare? La ricetta è composta principalmente da tre elementi: «Diversi generi musicali e diversi interpreti rispetto all’anno scorso, nuove iniziative d’intrattenimento e prezzi più bassi sin dall’inizio» elenca D’Oria. Quanto ai biglietti, a differenza del 2019, il biglietto per un giorno costerà 25 euro (mentre l’anno scorso ne costava 45, poi ridotto a 20 quando si sono accorti che c’era poca gente in arrivo). Per l’intrattenimento si possono già anticipare due eventi: la domenica 12 luglio, che sarà dedicata alle famiglie, si terrà il concerto dei “Rockin’1000”, la più grande rock band del mondo formata appunto da mille musicisti, che ha da poco suonato a Linate e, poco prima dell’Home, il 4 luglio sarà allo Stadio di Francia a Parigi per le celebrazioni della presa della Bastiglia. Sempre la domenica, inoltre, verrà organizzato un picnic sull’erba gigante, sarà lungo un chilometro sulle orme dell’analoga iniziativa organizzata a Milano. Nei tre giorni della manifestazione ci sarà inoltre un Holi Festival durante il quale giovani e famiglie potranno sporcarsi con le polveri colorate. «L’idea che sta alla base dell’Home e che ci ha convinti a scegliere quell’organizzazione al posto di un promoter che avrebbe organizzato un evento grosso ma per una solo giorno, è stata quella di creare l’atmosfera da festival - aggiunge D’Oria -. Già l’anno scorso, anche se c’è stata una media di 5 mila persone al giorno, ci siamo riusciti perché la maggior parte degli ospiti si fermava l’intero giorno e non un’ora per vedere e ascoltare un gruppo. E si sono fermati nonostante la pioggia che ha disturbato il festival, tanto che il primo giorno avevamo pure distribuito loro le coperte per scaldarsi». L’atmosfera, insomma, c’era già con la prima edizione, quest’anno si punta a far arrivare anche gli spettatori, non come gli 80 mila che richiamava da solo Vasco Rossi con l’Heineken Jammin’ Festival “ma sarà una continua crescita nel corso dei prossimi otto anni”.
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