VENEZIA Se la filiera turistica a Venezia ha sofferto e sta soffrendo per l'interruzione dei flussi causata dall'emergenza Covid, le guide turistiche sono, all'interno di questa filiera, i soggetti più colpiti. Il calo dei loro introiti varia infatti tra il 70 e il 100 per cento, ma in compenso subiscono la concorrenza sleale dei tour abusivi. E, se segnalano comportamenti o assembramenti anomali, scattano le minacce, anche gravi.
MINACCIATI DAGLI ABUSIVI
«Proprio l'altro giorno - ha raccontato una guida veneziana - stavo fotografando un gruppo di una trentina di persone, di quelli dei free tours quando l'accompagnatore mi si è avvicinato dicendo So dove abiti e conosco anche tuo figlio... A questo siamo arrivati e so che la stessa cosa è accaduta ad altre colleghe».
La questione abusivismo nei giri turistici è dunque più grave di quello che si possa pensare ed è stata affrontata ieri in un dibattito che ha coinvolto le sezioni comunale, regionale e nazionale delle associazioni guide, con la partecipazione della Guardia di finanza e dell'assessore al Turismo, Paola Mar.
L'ANELLO DEBOLE
«Siamo davvero la parte più debole della filiera - spiega Stefano Croce, presidente delle guide di Venezia - perché se il turismo sta lentamente riprendendo, questo è di vicinanza, che non ha bisogno delle visite guidate. Per la ripresa del turismo internazionale la stima è primavera 2021, per cui per noi sarà un anno e mezzo senza reddito. Ciò che chiediamo è arrivare vivi alla prossima stagione».
I sussidi sono andati avanti secondo le regioni, tanto che oggi ben 9 regioni su 20 danno contributi alle guide tra gli 800 e i 2000 euro al mese.
«Abbiamo chiesto al presidente Zaia e all'assessore Caner di intervenire - ha spiegato poi Guido Lion, dell'associazione regionale guide - ma ci hanno risposto che le risorse 2020 sono quasi tutte allocate e che il residuo pensano di impiegare influencer per far ripartire il turismo».
Sono poi intervenute Silvia Donaggio e Anna Bigai, referenti nazionali delle associazioni guide, le quali hanno ricordato le richieste al Parlamento di rinvio delle scadenze contributive e fiscali e semplificare la normativa per consentire di combattere l'abusivismo.
E qui, Croce ha tirato fuori una carrellata di modalità di lavoro irregolare.
GLI IMPROVVISATI
«La cosa più avvilente - continua Croce - è che a Venezia chiunque si senta autorizzato ad accompagnare i turisti. In realtà questa è una professione tutelata dalla legge, anche se gli strumenti per perseguire gli abusivi sono pochi. I Free tours sono organizzati da organismi che si fingono associazioni culturali sfruttando la normativa sul terzo settore che consente la raccolta fondi ma non è chiaro dove finiscano le mance raccolte. Ringrazio la guardia di finanza e i vigili che hanno contrastato il fenomeno, ma ormai in tanti hanno conseguito l'abilitazione a guida in altre regioni e non possono essere più perseguiti ai sensi della legge regionale. Ci sono anche problematiche legate agli assembramenti, visto che muovono gruppi anche di oltre 30 persone e non sempre con mascherina. Poi - conclude ci sono i siti del tipo Venice Free, i Venice lovers o i Locals che sono spesso studenti anche stranieri che si improvvisano guide e poi le esperienze di vita veneziana. Infine, ci sono perfino i Bacaro tour promossi da esercenti. Insomma, oltre al danno, la beffa».
Sull'imprecisione della normativa regionale in materia, è intervenuta anche la consigliera regionale el Movimento 5 Stelle Erika Baldin, che ha presentato un'interrogazione alla Giunta Regionale sul ruolo delle guide: «Chiedo di sapere se palazzo Balbi abbia intenzione di prevedere, anche con un'iniziativa normativa specifica, linee guida adeguate anche per questa categoria di lavoratori.
Guida turistica di Venezia minacciata dagli abusivi: «So dove abiti e conosco anche tuo figlio»
Giovedì 23 Luglio 2020 di Michele FullinLi hanno colpevolmente lasciati soli a gestire una situazione critica».