Guarisce dal Covid e muore pochi giorni dopo: il caso di Benito

Domenica 27 Dicembre 2020 di Nicola De Rossi
Guarisce dal Covid e muore pochi giorni dopo: il caso di Benito
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MARTELLAGO Il virus non ce l'aveva più, ma il suo decesso è stato classificato da Covid con ciò che ne consegue, in particolare per il funerale. A sollevare la questione e minacciare anche una denuncia i familiari di Benito Zennaro, 86 anni, spirato il giorno di Natale all'ospedale di Noale.

L'anziano, veneziano di Castello, vissuto poi per oltre quarant'anni a Noale e trasferitosi negli ultimi mesi a Maerne, aveva fatto per tutta la vita il falegname e il tappezziere per l'azienda Pasinetti.

«Tra ciò che respirava al lavoro e il fumo mio padre aveva i polmoni compromessi, oltre a svariate altre patologie, tra cui il Parkinson - spiega la figlia Edy Soffriva di polmonite cronica e anche quest'anno per questo motivo a metà novembre è stato ricoverato in ospedale a Mirano».
In occasione di uno dei periodici tamponi cui vengono sottoposti i degenti, tuttavia, l'86enne è risultato positivo. «Mio padre è stato posto in isolamento - prosegue la figlia - e una settimana dopo trasferito al centro di comunità Covid di Noale: non abbiamo più potuto vederlo».

La moglie Giancarla e le figlie Edy e Vallì (lascia anche due nipoti) hanno insistito perché il loro caro venisse sottoposto a un ulteriore tampone, ma niente da fare. Intanto Zennaro si era un po' ripreso, i medici gli avevano ridotto l'ossigeno e pareva dovessero mandarlo a casa. Poi però il suo quadro clinico si è nuovamente aggravato, ma non, almeno direttamente, per il virus: «Il 21 dicembre finalmente hanno sottoposto mio padre al tampone ed è risultato che si era negativizzato - puntualizza la figlia - Al punto che l'hanno spostato nel reparto pulito dell'ospedale di comunità e ci hanno consentito di vederlo: abbiamo fatto a tempo a salutarlo, prima che venisse a mancare».

Grande quindi è stata la sorpresa dei familiari quando, poche ore dopo il decesso, hanno ricevuto la telefonata dall'obitorio in cui li si sollecitava a fissare i funerali per liberare il posto, trattandosi di una morte classificata come da Covid dal medico necroscopo. «Al di là che così non potremo più vederlo conclude la figlia mio papà non è certo morto da Covid e non capiamo perché il suo decesso debba essere censito così. Abbiamo pensato anche di sporgere denuncia ai carabinieri, ma non sappiamo contro chi». Dall'Ulss 3, però, chiariscono che la procedura è questa perché, anche in caso di negativizzazione, trattandosi di soggetti rimasti comunque a lungo in reparti Covid si vuole scongiurare qualsiasi minimo rischio contagio per gli operatori. È il medico preposto a dover valutare caso per caso e decidere come classificare il decesso e conseguentemente come si debba gestire il funerale. 

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