I “forzati” della Guardia medica rimasta senza professionisti: chi resta fa turni di 12 ore

Giovedì 20 Gennaio 2022 di Fulvio Fenzo
EMERGENZA Un ambulatorio della Guardia medica: per la carenza di organico gli addetti sono tenuti a turni massacranti (foto d’archivio)
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MESTRE - Dovrebbero esserci tre medici di giorno (nei festivi e prefestivi) e, nel resto della settimana, due ogni notte. Si trovano invece spesso e volentieri da soli a coprire turni interi, e a fare turni di seguito perchè in organico ne mancano nove dei 15 previsti. Insomma, se la Guardia medica di Mestre non risponde è perché questa è la situazione, confermata nei giorni scorsi dalla stessa Ulss 3 Serenissima, ma ora raccontata direttamente dalla voce di uno dei dottori che da mesi stanno letteralmente schiattando per i ritmi e il diluvio di chiamate che arrivano al servizio.


«SITUAZIONE GRAVE»
«È una situazione di gravissima difficoltà - spiega il medico della Guardia medica che ha affidato il suo intervento alla pagina Facebook “Sei di Mestre se...” dove, nei giorni scorsi, sono stati postati perfino degli screenshot per testimoniare le centinaia di telefonate (tutte senza risposta) fatte alla Guardia medica negli ultimi fine settimana -. Per coprire le sedi di Mestre centro-Marghera e Favaro si fanno ormai 16 turni di 12 ore a testa al mese quando, da contratto, sarebbero nove, e dobbiamo stare uno di giorno e uno di notte in ciascuna sede. Capite bene che se prima era possibile organizzarsi affinchè un medico rispondesse al telefono, uno visitasse i pazienti in sede e uno evadesse le visite domiciliari, ora un solo medico non riesce a fare tutto questo contemporaneamente. Inoltre, fare 16 turni da 12 ore significa lavorare circa 90 ore in più rispetto al normale ogni mese».
E il lavoro è tantissimo, figuriamoci da soli per un’intera città. «Il momento che stiamo vivendo legato al Covid ha aumentato notevolmente le richieste e la necessità di prenotazione dei tamponi, quindi basta questo per capire la difficoltà nel prendere la linea con la guardia medica - prosegue il medico -.

Tenete presente che una chiamata richiede mediamente dai 6 ai 10 minuti, ma anche di più in caso di pazienti anziani, con molte patologie e notevole assunzione di farmaci. Un medico da solo riesce così a rispondere a circa 7-8 pazienti all’ora, tranne quando sta visitando un paziente o quando esce a fare una visita domiciliare o una constatazione di decesso». 


«NON VENITE IN SEDE»
Negli scorsi fine settimana, non riuscendo a ottenere risposte al telefono, alcuni pazienti si sono recati direttamente in ospedale per parlare col medico. «Va ribadito che l’accesso alla Guardia Medica è solo telefonico, poi il medico decide se invitare la persona in ambulatorio - risponde il professionista -. Non è il assolutamente il caso di venire sul posto “perchè non risponde nessuno al telefono”, in quanto così si rischia di venir rimandati a casa e di far perdere tempo prezioso a tutti. La Guardia Medica non è un servizio di urgenza, le “urgenze” (ovvero le situazioni di pericolo di vita) devono contattare il 118, e non sostituisce i medici di base, non può prescrivere esami (tranne i tamponi molecolari), non può prescrivere terapie continuative e non può fare i certificati di malattia per i turni diurni nei giorni da lunedì a venerdì, ma solo di sabato e domenica. Credetemi - conclude il medico -, il momento attuale è molto difficile per tutti quanti: i pochi dottori presenti stanno già dando il massimo, quindi un “grazie” in più può alleggerire dei turni di lavoro già massacranti».
 

Ultimo aggiornamento: 20:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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