Grandi navi a Marghera, per Toninelli non si può: ma si fa da sempre

Venerdì 12 Luglio 2019
Grandi navi a Marghera, per Toninelli non si può: ma si fa da sempre
GRANDI NAVI
VENEZIA Marghera per il ministro Toninelli non esiste e il passaggio delle navi da crociera attraverso il canale dei Petroli è pericoloso. Tuttavia, da anni c'è un momento in cui le navi passeggeri compiono proprio quel tragitto e si fermano sulle banchine del porto commerciale. Questo momento è la festa del Redentore, quando il canale della Giudecca è chiuso dal ponte votivo e quindi l'accesso alla Marittima è di fatto sbarrato. Altre navi, sempre per il Redentore, che hanno un pescaggio minore, sono arrivate in Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele III.
REDENTORE A MARGHERA
Il problema di Marghera riguarda la compatibilità con gli altri traffici, che potrebbero risentirne in maniera molto pesante. Tra otto giorni, tra l'altro, si riproporrà la situazione ci saranno quattro grandi navi sabato e quattro navi domenica. Tra queste ultime, ci saranno tra le altre la Msc Opera, protagonista della collisione a San Basilio del 2 giugno, e la Costa Deliziosa, che domenica scorsa ha sfiorato per miracolo riva dei Sette Martiri dopo essere stata investita dalla burrasca.
BANCHINE COMMERCIALI
Tutte queste navi dovranno per forza andare a Marghera, poiché sabato 20 il ponte votivo sarà già aperto al passaggio. E saranno distribuite, una volta che la Capitaneria avrà dato l'autorizzazione all'utilizzo temporaneo, tra le banchine di Tiv, Vecon e Trv. Ovviamente le banchine commerciali non sono attrezzate per accogliere i passeggeri ma Vtp provvede a realizzare dei percorsi in sicurezza, separati dal contesto e sorvegliati da guardie. I passeggeri in partenza sbrigano le pratiche in Marittima e poi vengono portati a Marghera in pullman o in lancione, secondo le scelte delle singole compagnie. Idem per quelli in arrivo, che vengono fatti sbarcare e portati in Marittima, dove troveranno il loro bagaglio e potranno poi ripartire come al solito.
LE SOLUZIONI DEL MINISTRO
Il Redentore offre quindi l'occasione per esplorare le possibilità alternative immediatamente percorribili per realizzare quelle banchine provvisorie di cui un paio di giorni fa ha parlato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Se si vuol parlare di un utilizzo nell'immediato e senza dover costruire qualcosa ex novo, le banchine a disposizione (si fa per dire) sono un numero finito. E sono anche tutte generalmente occupate dalle navi portacontainer. Ci sono poi, in misura molto minore, quelle del Terminal rinfuse (Trv). Le altre banchine non sono utilizzabili neanche alla lontana a questo scopo. E sui moli traghetti di Fusina di 228 e 285 metri il Porto non vuol neppure sentir parlare e ha presentato un elenco di criticità e di costi aggiuntivi lungo un metro. Tra questi, un oleodotto da spostare e il pericolo di soffocare la forte crescita del settore. Il direttore di Albatravel Andrea Gersich e Renzo Scarpa con Ottavio Serena, consiglieri comunali del gruppo misto, chiedono invece di puntare anche lì.
LA DISPONIBILITÀ
Ci sono intanto le banchine di Tiv (Terminal intermodale Venezia) che di solito vengono utilizzate allo scopo per un paio di navi passeggeri. Tiv ha circa un chilometro di banchine a Porto Marghera con un pescaggio di quasi 12 metri. C'è da aggiungere che nei fine settimana non sempre le banchine sono tutte occupate. È per questo che al Redentore da anni un paio di navi ormeggia proprio qui.
Altre banchine utilizzate in via eccezionale per il Redentore sono quelle di Vecon, terminal container che dispone di 852 metri di banchine.
APPELLO AL GOVERNO
Nel frattempo un appello con 643 firme al seguito (tra cui i presidenti di 30 associazioni) è stato inviato alla presidenza del Consiglio dei ministri affinché siano eliminate le disposizioni transitorie del decreto Clini-Passera. «Appare evidente che, dopo sette anni di attesa non sono disponibili vie di navigazione alternative, mentre le condizioni di vulnerabilità ambientale e di rischio per l'incolumità di persone e cose sono aumentate oltre il limite del tollerabile».
La richiesta è di tenere fuori tutte le navi con stazza superiore alle 40mila tonnellate, secondo il testo originario, che aveva lasciato una scappatoia, non prevedendo alcun termine all'individuazione delle alternative.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 17:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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