«Stop alle grandi navi a Venezia, ma a queste condizioni»: la linea rossa di Zaia

Venerdì 18 Giugno 2021 di Ario Gervsutti
«Stop alle grandi navi a Venezia, ma a queste condizioni»: la linea rossa di Zaia
3

«C'è una linea rossa che non permetteremo venga superata: Venezia e il Veneto non rinunceranno mai alla crocieristica, un settore che vale 4.500 posti di lavoro, 200 aziende, flussi finanziari enormi». Luca Zaia risale da Roma dopo aver incontrato il Capo dello Stato Sergio Mattarella per presentargli la situazione delle Olimpiadi di Cortina, ma nella Capitale non ha parlato solo di montagna.

Anzi, il piatto forte è stato il mare, con la bozza di decreto che dovrà disegnare gli scenari futuri della laguna di Venezia e la convivenza con le grandi navi da crociera. E vista l'aria che tira, decide che è il caso di fissare alcuni paletti.


I colossi del mare andranno o no fuori da Venezia?
«Gli enti locali sono sempre stati disponibili a discutere serenamente, ma la soluzione è già stata individuata da tempo: via le navi dal canale della Giudecca e dal bacino di San Marco, passaggio lungo il canale dei Petroli con approdo a Marghera e accesso alla Stazione Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele».

 


La bozza che gira in queste ore però parla anche di altre soluzioni.
«È una bozza, appunto, non la base di partenza del progetto. Possiamo ragionare su tutto, ma non sulla priorità della salvaguardia dell'occupazione e dell'economia legata al settore. Quindi, ogni progetto che metta in discussione questi punti è automaticamente escluso».


Quindi sulle basi abbozzate in queste ore non accettate nemmeno di discutere?
«Se la bozza resta così com'è, per me non sta in piedi».


L'ha già detto ai ministri interessati?
«Stamattina mi sono confrontato con il ministro Brunetta, un confronto sereno e costruttivo, e gli ho detto queste stesse cose. E poi c'è anche un problema di reputazione».


Nei confronti di chi?
«Venezia non è una città qualunque: è sotto i riflettori del mondo intero. È vero che dobbiamo approfittare di questo momento storico per risolvere radicalmente il problema, ma non possiamo ignorare che ad esempio il Terminal passeggeri è una società nella quale oltre all'azionista pubblico hanno investito le più grandi compagnie di crociera. Chi glielo dice che, come in una Repubblica delle banane, chiudiamo nel giro di 15 giorni semplicemente spegnendo un interruttore?»..


All'estero però vedono anche che si parla da anni del problema delle navi in un sistema fragile come la laguna, ma ancora non si è fatto nulla. Anche questa è reputazione...
«Vero. Ma se è innegabile che le cose devono essere fatte, è altrettanto innegabile che vanno fatte bene. Il Decreto Clini-Passera che indicava la necessità di togliere le navi dal bacino di San Marco è del 2012: l'inefficienza di questi 9 anni e mezzo ci portano a dire che la colpa non è del Comune di Venezia o della Regione Veneto, ma di chi aveva assunto il compito di realizzare quelle indicazioni, e non lo ha fatto. Abbiamo assistito a una totale inconcludenza del governo nazionale, sono noti a tutti i dibatti tra i ministeri dell'Ambiente, della Cultura, dei Trasporti. Ricordo che il tavolo finalmente aperto per affrontare la questione è stato avviato su mia richiesta».


Quindi il 5 luglio 2021 non ci sarà il passaggio dell'ultima nave davanti a San Marco?
«Il 5 luglio? Ma scherziamo? È probabile che in quei giorni ci sia uno stop ma è dovuto alla presenza del G20. Non sarà un click day, quella è una suggestione. La stagione crocieristica di quest'anno si concluderà regolarmente. Nel frattempo si troverà la soluzione: ma senza superare la linea rossa».

Video

Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci