Grandi navi, Draghi riunisce i ministri, presto risposta a Unesco: in vista passaggio vietato nel canale della Giudecca

Venerdì 2 Luglio 2021
Barchini di protesta intorno a una mega nave da crociera

VENEZIA - Una soluzione concreta e che si possa realizzare in un arco di tempo accettabile per allontanare da Venezia il profilo delle grandi navi e nello stesso tempo tutelare i circa quattromila lavoratori veneziani coinvolti. Dopo l'aut aut dell'Unesco arrivato il 21 giugno con la lettera dei tecnici dell'agenzia delle Nazioni Unite che minacciava di inserire la città lagunare nella black list del patrimonio in pericolo, sembra davvero in arrivo una nuova norma del governo per imporre da subito lo stop al passaggio delle navi da crociera nel Canale della Giudecca, puntando su approdi diffusi a Marghera. E la novità, rispetto al passato, sarebbe un contributo anche economico dello Stato. Da sempre molto sensibile al tema, il premier Draghi avrebbe riunito per questo a Palazzo Chigi i tanti ministri coinvolti dal dossier, dal titolare dell'economia Daniele Franco al ministro delle Infrastrutture Giovannini, dal titolare del Turismo Massimo Garavaglia a quello della Cultura Dario Franceschini fino a Francesco D'Incà, ministro dei rapporti con il Parlamento.

La gogna della black list

Sul tavolo la necessità di fare presto. Per rispondere all'Unesco ed evitare la gogna planetaria della lista nera per quello che è uno dei gioielli italiani visto che il tema sarà affrontato nell'assemblea annuale dell'organizzazione in programma dal 16 al 31 luglio. Ma anche per dare un segnale in tempo per il 9 di luglio, quando a Venezia si riuniranno i ministri dell'economia del G20 e in programma ci sono anche le manifestazioni di protesta dei lavoratori del porto, mobilitati dalla paura di perdere l'impiego. Una riunione interlocutoria, alla quale avrebbe partecipato anche il consigliere economico di Draghi Francesco Giavazzi e che avrebbe però in qualche modo già avvicinato le parti, tanto da giustificare note di ottimismo: «Non si è mai stati così vicini come in questo momento alla soluzione del problema Grandi Navi a Venezia» sottolineano all'Ansa fonti qualificate vicine al dossier.

L'aiuto dello Stato

Il passo avanti, ancora tutto da quantificare, sarebbe proprio nel contributo concreto da parte dello Stato che parteciperebbe economicamente alla realizzazione delle infrastrutture necessarie all'accoglienza dei turisti. Intanto è di pochi giorni fa, il 29 giugno, la notizia che l'Autorità del Porto di Venezia ha finalmente pubblicato il bando per il concorso di idee che dovrà portare a proposte e progetti per la realizzazione definitiva di punti d'attracco delle grandi navi fuori dalle acque protette della Laguna.

I progetti dovranno verificare la fattibilità tecnica ed economica di attracchi offshore per crociere e container fuori dalle acque della Laguna, contemperando lo svolgimento dell'attività crocieristica a Venezia e salvaguardandone le eccellenze culturali, paesaggistiche, ambientali.

Concorso internazionale

La call internazionale si articola in due fasi: la prima, che si concluderà entro il 31 dicembre del 2021, prevede la presentazione delle proposte ideative. Al termine, l'Autorità portuale nominerà una commissione di 5 esperti (ingegneria dei trasporti, opere portuali, e infrastrutture, trasporti ed economia dei trasporti) che selezionerà le prime tre proposte per la seconda fase. In quest'ultima dovranno essere elaborate le progettazioni di fattibilità tecnica ed economica. La seconda fase terminerà il 31 dicembre 2022, il vincitore entro la fine del giugno 2023. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riconoscerà un rimborso spese, di importo complessivo di 2milioni e 200mila euro, da ripartire fra i tre soggetti che completeranno la progettazione di fattibilità tecnica ed economica. Ma è chiaro che in questo caso si tratta di un progetto a lungo termine per il quale saranno necessari anni. 

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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