Giulia, il cuore diviso tra laguna e montagne. Chi era la vittima della valanga sul Nuvolau - Il ricordo degli amici

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Tomaso Borzomì
Giulia, il cuore diviso tra laguna e montagne. Chi era la vittima della valanga sul Nuvolau

Il ricordo di Giulia Ramelli, la maestra di sci 34enne di Venezia che mercoledì era impegnata in un'escursione di sci alpinismo sotto al Nuvolau, nell'area delle 5 Torri a Cortina, con l'amico Piero Paccagnella, 50 anni, direttore tecnico delle funivie Tofana e Marmolada, anche lui veneziano di Campalto.

C'è chi non ce la fa a parlare per la tragedia e chi invece trova le forze per renderle omaggio. Il puzzle della troppo breve vita di Giulia Ramelli si compone così attraverso il racconto dei tanti tasselli, i suoi amici. La 34enne veneziana è morta ieri mattina in ospedale a Treviso, dove era ricoverata dopo essere stata travolta da una valanga mercoledì pomeriggio sul Nuvolau, vicino a Cortina, assieme all'amico Piero Paccagnella, di Campalto, che invece si è salvato.

Chi era Giulia Ramelli


Dopo le scuole al Benedetti, la scelta dell'università era ricaduta su Ca' Foscari, dove Giulia aveva studiato prima economia aziendale e poi economia e gestione delle aziende. Poi, i passi verso la montagna. Il richiamo della neve era talmente forte da averla resa maestra di sci, portandola a Cortina per metà dell'anno. Arben Doci ha condiviso con lei i cinque anni delle superiori: «Ci siamo conosciuti a Castello, siamo stati in classe assieme al Benedetti, era la più brava di tutti, dedicandosi a sport e studio.

Quando è andata all'università ci siamo persi un po' di vista, con gli sbocchi di carriera che avrebbe avuto qui, ha però preferito la montagna». Il compagno la ricorda anche dal punto di vista del carattere: «Era tanto schiva con chi non la conosceva, quanto gentile con chi le stava intorno. Ad esempio si ricordava di un progetto o di un determinato discorso a distanza di anni, aveva sempre un ricordo dedicato a ciascuno».

 

Il ricordo degli amici

La tragedia che ha colpito Giulia ha lasciato gli amici scioccati: «Ogni tanto la cronaca racconta di episodi come questo, ma si pensa siano sempre distanti. Quando toccano così da vicino danno la sensazione di incredulità, forse non stiamo realizzando davvero cosa sia accaduto. Adesso è il momento del dolore». Dopo il liceo, è stato il momento dell'università, dove Giulia aveva trovato la conoscenza di Jacopo Luxardi: «La sua scomparsa ha riunito tutte le amicizie dell'università, ci stiamo scrivendo ricordando la sua visione per la montagna». Il direttore di Interparking Italia prosegue ricordando la persona Giulia: «Era una ragazza sempre di buon umore, gentile e sorridente. Abbiamo studiato insieme per tantissimi esami all'università, quando frequentavamo economia aziendale a Ca' Foscari. Eravamo un bel gruppo di una decina di persone molto affiatato. Ha sempre avuto una passione sfrenata per lo sci e la montagna e infatti ogni anno organizzavamo almeno una giornata sulla neve tutti insieme. È sempre stata un'amica sincera e forse grazie anche alla forza di volontà che le derivava dalla sua passione sportiva, era sempre ottimista e in grado di sdrammatizzare le rogne dello studio universitario».

La scelta, diventare maestra di sci


Già all'epoca però Giulia sentiva dentro di sé il richiamo per la montagna: «Voleva terminare gli studi universitari per avere un piano B, ma già all'epoca era molto avanti con le abilitazioni da maestra di sci. Non la vedevo da un anno circa, però ogni volta che avevamo occasione di parlare era come se ci fossimo visti il giorno prima. La collego soprattutto a un periodo molto spensierato e ne abbiamo tutti dei bei ricordi che stanno riemergendo in queste ore in cui ci stiamo risentendo».

Giulia aveva iniziato a sciare quando era ancora alle elementari, il suo nome compare in una classifica del torneo Lattebusche del 1997

A tratteggiare il ricordo di Giulia fuori dall'ambiente scolastico e da quello montano è Nicola Fior, amico di tante serate: «Era una ragazza bellissima, sincera, senza macchia, disponibile e gentile. Una di quelle persone limpide, con cui era piacevole trascorrere il tempo. Nella compagnia di amici ci frequentavamo per la serata, la pizza, ma anche per le gite in barca, quello che mi ricordo di più di quei tempi sono le tante risate assieme».

In barca sulla laguna

E poi, la passione per il mare: «Ultimamente la si vedeva viaggiare a bordo di una barca di legno fatta da Crea, aveva un 90 cavalli ed era una delle donne al volante della laguna». Da ultimo, un altro amico, Federico Bizzarini, ne ricorda la semplicità: «Venezia è una città piccola, tra coetanei ci conosciamo quasi tutti, eravamo compagni di scuola al Benedetti. Era da un po' che non la vedevo, ma la ricordo come una ragazza molto semplice, solare, disponibile e molto sportiva».

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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