«"Ti butto in acqua cosi ti pulisci": insultata da un ristoratore per il colore della pelle»

Venerdì 21 Giugno 2019 di Tomaso Borzomì
L'isola della Giudecca
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VENEZIA - Tutto è partito da un post su Facebook in cui una donna attorno alla mezzanotte tra mercoledì e giovedì ha dichiarato di esser stata vittima di razzismo. Un fatto che l'ha indignata e che ha portato tante persone a riempire la sua bacheca di commenti: «Stasera sono stata minacciata fisicamente con insulti razzisti allucinanti dal proprietario del ristorante delle Botti alla giudecca». Un'accusa precisa che la donna specifica: «Sentirsi dire ti copo, ti butto in acqua cosi ti pulisci, scura di m***a raggiunge solo l'amarezza che ho dentro per come gente si comportano qui, sono sconvolta. Non ho parole». Al telefono ha quindi ricostruito la sua versione dei fatti: «Ieri sera (mercoledì) ero seduta sulla panchina tra il loro plateatico e l'altro con un amico. Alcuni bambini hanno cominciato a buttarsi l'acqua, e, giocando, ci hanno colpito con alcuni schizzi, ho chiesto a madre e padre di stare attenti, ma questi bambini hanno proseguito gettando i bicchieri di plastica per terra, per buttarsi nel canale». Quindi la richiesta di non inquinare: «Gli ho solo detto di portare attenzione a non farli finire in canale. Lì è scoppiato, mi ha urlato quello che ho scritto minacciandomi di buttarmi in acqua. Lui ha aggredito verbalmente anche la mia amica dicendole avrai problemi. Pensavo mi stesse per picchiare». 
Il post nell'arco di poche ore aveva raggiunto centinaia di commenti e reazioni, che però sono arrivate anche alla proprietaria del locale e al marito. «Io non sono il titolare del ristorante, che è di mia moglie. Stavo giocando con i miei figli e mia nipote di 4 anni, a gavettoni, come succede da sempre alla Giudecca e si son buttati in acqua. La signora ha iniziato a inveire contro di me per alcuni bicchieri di plastica. Lei, che la sera prima aveva rotto un bicchiere di vetro e aveva buttato i cocci in canale».
MA QUALE RAZZISTA
Quindi l'ulteriore precisazione: «Che non mi si dia del razzista, ho cognata e nipote brasiliane, e mio fratello è sposato con una cubana», ha commentato l'uomo indicato come colpevole delle minacce. Arrabbiata anche la titolare del locale, chiamata in causa: «Basta, sono stufa che si tiri in ballo sempre il mio ristorante. E poi che ci diano dei razzisti no, non lo accetto. Mia cognata è brasiliana, mio nipote è mezzo brasiliano, abbiamo adottato una famiglia a distanza in India e abbiamo 10 dipendenti extracomunitari. Non ci sto. Semmai è lei che ci ha offesi alzandoci il dito medio davanti ai miei figli». 
 
Ultimo aggiornamento: 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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