Giorgio, il rugbista morto a 15 anni: indagati 8 medici, due sono primari

Lamentava forti dolori alla testa: lo studente è morto il 21 dicembre a Padova, dove era stato trasferito d'urgenza

Giovedì 5 Gennaio 2023 di Gianluca Amadori
Lamentava forti dolori alla testa: lo studente è morto il 21 dicembre a Padova, dove era stato trasferito d'urgenza

SAN DONÀ DI PIAVE - Otto medici dell'ospedale di San Donà di Piave, tra cui due primari, sotto inchiesta per la morte di Giorgio Conte, il quindicenne giocatore di rugby stroncato da una probabile trombosi cerebrale lo scorso 21 dicembre in ospedale a Padova.
Il sostituto procuratore di Venezia Roberto Terzo ha iscritto i loro nomi sul registro degli indagati come atto dovuto, per consentire di difendersi in maniera adeguata partecipando all'autopsia che dovrà stabilire le cause del decesso e verificare se vi siano stati errori od omissioni da parte di chi, all'ospedale di San Donà, visitò il giovane per due volte, il 15 e il 16 dicembre. Soltanto successivamente il 15enne fu trasferito, prima a Mestre e poi a Padova, ma nel frattempo le sue condizioni erano peggiorate e non c'è stato più nulla da fare.

IL QUESITO
L'incarico di eseguire l'autopsia è stato affidato dalla Procura al professor Carlo Moreschi, specialista in Medicina legale dell'Università di Udine, al dottor Giuseppe Muner, specialista radiologo, e al professor Gian Luigi Gigli, specialista neurologo, entrambi di Udine. Gli indagati, rappresentati dagli avvocati Gennaro De Falco, Giuseppe Sarti, Augusto Palese, Florindo Morris, Davide Pessi, Marisa Zariani, Alessio Bacchin e Annamaria Camolese, hanno nominato consulenti tecnici di propria fiducia: i dottori Sebastiano D'Anna, Giandomenico Burigana, Michele Contin, Antonio Lombardi, Gianni Barbuti, Silvano Zancaner, Anna Aprile e Andrea Pettenazzo. Lo stesso hanno fatto i familiari della giovane vittima che, patrocinati dall'avvocato Paolo Brancato, hanno affidato l'incarico al dottor Antonello Cirnelli. I periti avranno tempo 60 giorni per rispondere ai quesiti formulati dal pubblico ministero.
A sollecitare l'apertura dell'inchiesta sul decesso del minorenne sandonatese sono stati i genitori del quindicenne, i quali hanno chiesto alla Procura di fare piena luce sulle cause della morte e di verificare se i sanitari sandonatesi abbiano sottovalutato il caso, contribuendo all'aggravarsi delle condizioni di Giorgio Conte.
Il ragazzo aveva lamentato un forte dolore alla testa e si rivolse al Pronto soccorso dell'ospedale di San Donà il 15 dicembre, per essere dimesso e rimandato a casa. A seguito del peggioramento delle condizioni, il quindicenne si ripresentò in ospedale il giorno seguente e fu trasferito prima a Mestre e poi a Padova, dove si è spento lo scorso 21 dicembre.

PASSIONE PER IL RUGBY
Prima di quei giorni Giorgio non aveva mai dato segnali preoccupanti dal punto di vista fisico e sanitario e si sottoponeva ai necessari controlli annuali, necessari per poter praticare uno sport a livello agonistico e ottenere la necessaria certificazione di idoneità. Domenica 11 dicembre aveva disputato la sua ultima partita con la palla ovale nelle fila dell'Under 17 del Rugby San Donà, in casa contro il Bassano, realizzando la prima meta. Il 18 dicembre progettava di partecipare a una trasferta in provincia di Rovigo del 18 dicembre, seguita la settimana successiva dalla tradizionale festa organizzata dalla società sportiva degli auguri natalizi.
La notizia della sua morte improvvisa ha lasciato sconvolti i compagni di squadra e l'intera società di rugby sandonatese, nonché gli amici, i compagni di scuola. Tutti lo ricordano come un ragazzo serio, impegnato, con una grande passione per il rugby
A esprimere il cordoglio e la vicinanza della città alla famiglia del giovane è stato il sindaco di San Donà, Andrea Cereser.
I genitori di Giorgio hanno autorizzato l'espianto degli organi del figlio. La data dei funerali sarà fissata nei prossimi giorni, non appena completato l'esame autoptico e ottenuto il nulla osta da parte della Procura.

 

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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