La deputata leghista Andreuzza: «Non percorro mai quel tratto pericoloso dell'A4, conosco strade alternative»

Giovedì 20 Ottobre 2022 di Teresa Infanti
La deputata leghista Andreuzza: «Non percorro mai quel tratto pericoloso dell'A4, conosco strade alternative»

NOVENTA DI PIAVE - «Non percorro mai quel tratto perché ho la fortuna di conoscere strade alternative. Per evitare incidenti sono necessari nuovi strumenti di prevenzione e massima prudenza da parte di chi guida». La deputata della Lega, Giorgia Andreuzza, ha annunciato di voler sottoporre subito al nuovo Governo il tema del completamento della terza corsia dell'A4, tra il nodo di Portogruaro e San Donà di Piave: «Siamo tutti molto sensibili a questo tema, che ci ha visto impegnati anche nella scorsa legislatura.

Quando ho letto la notizia dell'ennesimo morto in quel tratto sono rimasta incredula. A pochi giorni dalla tragedia che è costata la vita a sette persone a bordo di un furgoncino, ora un'altra vittima. Il Governo deve fare di tutto per facilitare l'iter di realizzazione dell'opera, sostenendo il concessionario. A quanto mi risulta mancano pochissimi passaggi alla piena operatività della Newco Alto Adriatico e l'esecutivo deve diventare parte attiva nell'agevolare il finanziamento e i successivi passaggi che consentano l'avvio dei lavori di allargamento autostradale. Dobbiamo tuttavia essere consapevoli che prima di realizzare la nuova corsia vanno allargati i ponti e dal punto di vista tecnico ciò richiede del tempo. Cosa fare nel mentre? Dobbiamo capire fino in fondo quali sono le concause di questi drammatici incidenti e intervenire laddove è possibile».


IL TRAFFICO
L'esponente leghista del Veneto Orientale ha evidenziato come quell'arteria sia particolarmente trafficata, tanto che anche nei tratti a tre corsie, nonostante la maggiore fluidità, l'attenzione richiesta alla guida dev'essere totale: «L'imbuto che si crea tra Portogruaro e San Donà di Piave fa confluire in due corsie una mole enorme di traffico e ciò inevitabilmente aumenta il livello di rischio. Nonostante ci siano tutte le indicazioni e la segnaletica prevista dalla normativa credo che la pericolosità di quel tratto vada segnalata in modo ancora più marcato, per rallentare il traffico come fossimo nei pressi di un casello autostradale. Dobbiamo mettere in campo ogni soluzione tecnica possibile per ridurre la velocità dei mezzi e per alzare il livello di attenzione di chi è alla guida. Anche l'intensificazione dei controlli fungerebbe da deterrente. Personalmente non percorro mai quel tratto così pericoloso perché conosco strade alternative altrettanto dirette. Oggi molte auto sfrecciano ad altissima velocità e l'impatto in caso di una piccola distrazione non lascia scampo. Le cause degli incidenti sono molte e vanno analizzate per mettere in campo strumenti idonei di prevenzione. La parola d'ordine resta comunque la prudenza».
 

Ultimo aggiornamento: 16:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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