Perle di carta cotone fatte a mano, le incredibili collane di Silvia Pichi e dell'artista Fernando Masone

Sabato 7 Maggio 2022 di Federica Repetto
Silvia Pichi

VENEZIA - La storia del gioiello incontra la magia della creatività nella preziosità della perla di carta, tessuto, colore, vetro. Silvia Pichi è una storica dell'arte, delle arti applicate e del gioiello. Durante la pandemia si è avvicinata al mondo del design e da una collaborazione come critica d'arte con Fernando Masone, artista e maestro della carta, è nato un nuovo sodalizio artistico e culturale. 

«Venezia – racconta Silvia Pichi – offre l'opportunità di guardarsi e di scoprirsi in modo diverso. Occupandomi anche del contemporaneo ho incontrato molti artisti. Grazie a Fernando Masone ho riscoperto il valore espressivo della carta-cotone fatta a mano, che di fatto mi ha da sempre affascinato. Nel periodo del lockdown la carta è diventata una materia che mi ha permesso di ideare e raccontare i “vezzi” di Narratrame. I vezzi significano vizio, dono, civetteria e nella accezione precisa dell'oggetto si riferiscono alle collane. Collane di perle che erano già famose nel Rinascimento ad adornare il collo oppure i capelli.

 

I "vezzi" di Narratrame rivelano un mondo di perle di carta cotone fatte a mano, in cui la trama della carta incontra la trama del tessuto. I vezzi di perle, a differenza del rubino, dello smeraldo e del diamante vanno indossati, è infatti il calore del corpo che permette al gioiello di manifestare tutta la sua bellezza”. Inizia così una nuova avventura che nasce dall'incontro di due figure professionali molto diverse a livello di formazione ma in realtà molto simili. «Venezia – aggiunge - continua ad essere fonte di ispirazione da sempre. Sono aretina di origine, di formazione fiorentina e a Venezia ho deciso di abitare, insieme alla mia famiglia, di scrivere la storia dell'arte veneziana e di continuare a raccontarla anche tramite esperienze di cultura formativa e didattica in alcuni luoghi più significativi della città. E' proprio in questa città che osservo i riflessi e la possibilità di continuare a guardare le narrazioni del mondo che qui passa e che si incontra. A Venezia devo la possibilità di poter narrare i molti settori delle arti e le straordinarie relazioni che ci offre. Anche la mia seconda formazione, come art counselor, figura professionale che si occupa del benessere delle persone attraverso l'espressività creativa è stata fondamentale nel mio percorso. Nell'arte della relazione la carta diventa un materiale prezioso e nel rapporto con l'artista Fernando Masone, il cui atelier si trova alla Giudecca, ho potuto vivere la materia e il design in un modo completamente innovativo».

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Ultimo aggiornamento: 21:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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