Gianmaria Potenza, l'arte dentro lo squero di San Trovaso

Venerdì 15 Aprile 2022 di Federica Repetto
Gianmaria Potenza
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VENEZIA - Tradizione e innovazione: queste le parole chiave che definiscono, in sintesi, il progetto Venezia. “Il seme del futuro” coniuga lo storico squero di San Trovaso con le sensazionali installazioni in bronzo di Gianmaria Potenza. In dialogo, due visioni di venezianità che si integrano, dalla magia bizantina, sontuosa delle opere del maestro alla visione di una capacità imprenditoriale, di un sapere antico che s’invera nel presente. Gianmaria Potenza, classe 1936, studia all’Istituto d’arte di Venezia dove termina gli studi nel 1956. Ancora studente, apre il proprio studio dove tuttora pratica diverse forme d’arte: dalla scultura all’incisione al mosaico. «Lo squero di San Trovaso – racconta Gianmaria Potenza - è uno dei più belli e tra i più vecchi di Venezia. Abito in questa zona. Da bambino giocavo in campo San Trovaso. Portare le mie opere in questo ambiente, che considero uno spazio stupendo, mi rende così contento e tanto felice». Campo San Trovaso e il suo bellissimo squero si trovano in una posizione strategica e con la bella stagione si riempie di appassionati di arte, addetti ai lavori, giovani, artisti, studenti e professori delle vicine università,veneziani e turisti che si spingono fuori dai percorsi più affollati e che visitano le esposizioni nelle prestigiose sedi culturali ed artistiche, tutte vicinissime. «Una città – commenta - non può vivere con 40-50 mila abitanti. Venezia deve ritornare ad essere la città di come quando ero bambino, con 170 mila abitanti. Mi ricordo che andavamo in Piazza San Marco a fare il famoso “liston”. Bisogna far diminuire gli affitti. Bisogna che le persone ritornino a Venezia. Bisogna fare dei garage, perché i giovani vogliono avere la macchina. Se riusciamo a fare questo Venezia si ripopola”. Gianmaria Potenza esordisce pubblicamente nel 1952 partecipando a una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dove tiene, nel 1958, la sua prima personale. Nel 1954 e nel 1956, come migliore allievo, è invitato a esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere sono presenti anche nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009. Negli ultimi due decenni, altri importanti riconoscimenti e soddisfazioni arrivano dalle piccole e grandi committenze, pubbliche e private. Riceve lavori per la realizzazione di opere d’arte da collocare nelle piazze di numerose città italiane e nelle sedi di importanti istituzioni pubbliche, tra cui una scultura in bronzo per il Museo Erarta, San Pietroburgo (2013) e l’imponente opera per la Scuola dei Carabinieri di Firenze (2018). «Ho parecchie richieste di giovani – aggiunge - che vorrebbero collaborare con me, nel mio studio. Mi fa molto piacere. Purtroppo non si può fare più di tanto, costa molto metterli in regola. Io li ho dei giovani e, sono in regola... ma i costi sono elevati. Il mio studio è una fucina delle idee. E' un laboratorio. Mi considero un artista-artigiano e lavoro nella mia bottega». Gianmaria Potenza porta, da oggi sino alla fine di luglio, allo squero di San Trovaso due opere scultoree rappresentative del suo percorso, perfettamente integrate con la struttura cantieristica ancora in opera, profila una proiezione virtuosa verso un futuro possibile per la città reale: “futuro sostenibile, innovativo, godibile”. Ideatore dell'iniziativa è Davide Federici mentre le curatrici sono Rossella Tramet e Francesca Brandes

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Ultimo aggiornamento: 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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