Gallerie dell'Accademia, aprono sei nuove sale lungo la splendida Loggia Palladiana. Tutte le opere esposte

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Redazione web
Gallerie dell'Accademia a Venezia

VENEZIA - Nasce un inedito percorso espositivo alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, che amplia il panorama della pittura veneta del Cinquecento con l'apertura di sei nuove sale poste lungo la splendida Loggia Palladiana, spazio dall'eccezionale pregio architettonico, realizzato su progetto di Andrea Palladio. L'inaugurazione si svolge domani, giovedì 16 marzo, alle ore 12: dopo la passeggiata lungo la loggia palladiana, è previsto l'accompagnamento musicale degli allievi di musica antica del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Riaperta al pubblico il 28 aprile 2021, dopo un restauro di due anni, la loggia viene ora riallestita con 50 opere d'arte, tra cui alcune presentate per la prima volta, che raccontano un periodo importante dell'arte veneta e italiana, che va dai primi decenni del Cinquecento fino ai primi anni del Seicento. Per l'occasione alcuni dipinti sono stati sottoposti a interventi di manutenzione straordinaria realizzati in parte dalle funzionarie restauratrici interne al museo, Francesca Bartolomeoli e Cristiana Sburlino, e in parte da ditte private. Per la prima volta nella storia delle Gallerie viene dedicato un intero spazio alla produzione di Jacopo Bassano e della sua fiorente bottega, con capolavori come l'«Ecce homo» e il «Riposo dalla Fuga in Egitto», mai esposti prima d'ora, o il «Miracolo dell'acqua» in prestito dal Castello Reale di Varsavia.

Nuovo allestimento

Il riallestimento delle sale al primo piano (dalla XII alla XVI), condotto secondo il progetto scientifico curato da Roberta Battaglia e Giulio Manieri Elia, con la collaborazione di Michele Nicolaci, segna, dopo il riallestimento dell'intero piano terra (sale 1-13) e delle sale del Rinascimento al primo piano (sale VI-XI), un ulteriore passo avanti nella revisione complessiva del percorso del museo.

Questa revisione è stata resa possibile anche grazie ai lavori di restauro architettonico al primo piano diretti dall'architetto Ilaria Cavaggioni per il Segretariato regionale del MiC per il Veneto. È un'iniziativa di cruciale importanza per questa istituzione perché rappresenta il quarto allestimento scientifico delle collezioni.

Il direttore Giulio Manieri Elia

«L'attuale apertura di nuove sale - osserva il direttore Giulio Manieri Elia - va considerata nel quadro complessivo dell'opportunità di ripensare il percorso storico-artistico, sanando alcuni passaggi o nodi critici nella costruzione narrativa. Un'occasione per dare alle raccolte del museo nuova chiarezza e coerenza espositive, in linea con la storia e la missione educativa originaria delle Gallerie dell'Accademia». La loggia palladiana si apre con una sequenza di dipinti di Bonifacio dè Pitati (sala XII), che segna un rinnovato approccio alla produzione dell'artista veronese che nel secondo quarto del Cinquecento diresse una delle più affermate botteghe veneziane del tempo. Del pittore ci sono tele provenienti dal Palazzo dei Camerlenghi a Rialto, tra cui la scena della «Strage degli Innocenti» e «L'Annunciazione» e il «Padre Eterno sopra piazza San Marco». Tra le sorprese che riserva questa nuova presentazione della collezione vi sono, sempre di Bonifacio, il «Redentore e gli apostoli e la Madonna dei Sartori», prima sua opera firmata e datata, entrambe ravvivate da un apposito intervento di manutenzione.  Delle due sale che si affacciano sulla loggia, la prima (sala XIII) offre un excursus sui protagonisti del Rinascimento tra Venezia, Brescia e Bergamo, con dipinti di Savoldo, Romanino e Moretto.

Cosa si può vedere

Il lungo soggiorno lombardo di Lorenzo Lotto, veneziano di nascita, giustifica la collocazione all'interno di questa sala del suo  «Ritratto di giovane», ricollocato qui dalla sala IX. Le successive sale (XIV e XV) vengono, per la prima volta interamente dedicate a Jacopo Bassano e alla sua bottega, gestita dai figli Francesco e Leandro. Un'importante selezione di capolavori quali «San Dionigi tra i santi Eleuterio e Rustico riceve la comunione» e «San Girolamo e la Madonna in gloria», raccolti insieme per la prima volta, sono arricchiti dall'arrivo de «Il miracolo dell'acqua», eccezionale tela in prestito dal Castello Reale di Varsavia fino al 17 maggio 2023. Tra gli esempi più riusciti della produzione della bottega, mai esposta prima d'ora, una sensuale Lucrezia di Leandro. Le ultime due sale del percorso (XV e XVI) offrono un'esemplificazione del panorama artistico lagunare di tardo Cinquecento e primo Seicento, dominato dalla rielaborazione della grande tradizione cinquecentesca di Tiziano, Veronese, Tintoretto, di cui si fanno principali interpreti Palma il Giovane e Padovanino.

La tradizione tintorettesca è invece rappresentata dai due grandi teleri di Domenico Tintoretto con i «Ritratti dei confratelli della Scuola dei mercanti», una delle più significative prove della ritrattistica veneziana tardo cinquecentesca. Una testimonianza delle presenze 'foreste' nelle collezioni veneziane seicentesche, c'è «San Francesco» di Annibale Carracci.

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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