PORTOGRUARO - «Ho riconosciuto i miei errori e ho la forza di ammettere i miei sbagli». Najima Romani, la 34enne originaria di Lignano Sabbiadoro e moglie di Fabio Gaiatto, “patron” della Venice Investment Group, per la prima volta chiede pubblicamente scusa ribadendo di aver sbagliato. Un errore che le è costato un patteggiamento a 4 anni e 2 mesi per associazione a delinquere, truffa aggravata e autoriciclaggio tra le polemiche feroci di migliaia di risparmiatori del Nordest che a loro volta hanno visto svanire una somma di circa 70 milioni di euro.
«PARLO SOLO PER ME»
«Parlo esclusivamente di me stessa - ribadisce Romani attraverso il suo profilo Facebook - Ho pagato, sto pagando e continuerò a pagare.
«SONO CAMBIATA»
Poi la 34enne di Portogruaro pubblica anche un mea culpa. «Se la gente si fa un idea di te, è perché tu hai dato modo di pensarlo con i fatti e con le parole - scrive Romani - Ho imparato a pensare prima di parlare e prima di scrivere. A volte si è come i cavalli e si vede solo davanti, e non si ascolta l’opinione altrui se è diversa dalla tua. Ho avuto modo per 2 anni di riflettere molto e lavorare su me stessa. Pensare tanto, riflettere, e capire che sbagliavo. All’epoca non sapevo di sbagliare! Ero convinta di ciò che dicevo.... poi di colpo BAM, sono cascata dalle nuvole e ho iniziato a camminare a testa bassa e a rendermi conto che il contesto in cui vivevo mi ha portato (seppure senza cattiveria) a nutrirmi di manie di onnipotenza. Se mi guardo indietro mi dico: ma quella ero davvero io?».
IN PASSATO
Subito dopo l’arresto la donna di Gaiatto era finita ai domiciliari, spazzati via dal suo atteggiamento ostile nei confronti degli investigatori, un contatto via chat con un’amica e gli acquisti su internet che aveva fatto usando una carta di credito bulgara intestata a Fabio Gaiatto. Eppure quando era stata eseguita l’ordinanza cautelare per la mega truffa della Venice Investment Group, il gip era stato chiaro: nessun contatto, nemmeno mail o messaggi telefonici, con persone diverse da chi abita con lei in via Bassa di Portovecchio a Portogruaro. Ma la 33enne non aveva rispettato le regole, passando il Natale lontano dai suoi due figli. Ora dice di volersi chinare davanti ai truffati, non potendo fare altro. «Rimediare purtroppo non posso, non materialmente».